La casa un tempo era ‘il bene rifugio’ per le famiglie italiane, oggi lo è ancora, ma per lo Stato!

Buone notizie in arrivo sul fronte delle tasse, almeno a sentire “loro”: “Le famiglie sono al riparo da significativi incrementi di imposta” mentre “sono oggetto di sgravi fiscali e di un intervento in favore dei comuni pari a 1 miliardo teso a ridurre l’impatto delle imposte sugli immobili “.
Complessivamente, si legge in una nota del Tesoro, “le famiglie dovrebbero beneficiare di una riduzione della pressione fiscale di circa 1 miliardo di euro” a seguito delle misure comprese nella legge di Stabilità. Per la prima volta negli ultimi anni, spiega il Ministero dell’Economia in una nota, “la manovra finanziaria riduce la pressione fiscale di un decimo di punto percentuale (da 44,3 a 44,2% del Pil) segnando una inversione di tendenza.”.
Insomma, siamo proprio un popolo di eterni insoddisfatti, di ingrati e irriconoscenti. Ma come? Il governo suda sette camicie per abbattere il cuneo fiscale di qualche centesimo di euro, non dorme la notte per inventarsi una nuova tassa il giorno dopo, e noi lì a piangere sui presunti tartassamenti del fisco?
Ma siamo matti? Ma che cosa pretendiamo di più da un governo che oltre a coprire le solite ruberie, gli sprechi, le inefficienze e gli stessi privilegi di sempre, è anche costretto dalla Troika a pagare il conto del debito pubblico? Cosa aspettarsi, ancora, da un governo che garantisce giorno dopo giorno, tassa sopra tassa, la stabilità del proprio esecutivo sulle poltrone di camera, senato, ministeri, regioni e province? Che tassi pure l’aria  che respiriamo? Certo, arriverà pure quel balzello, ma diamogli tempo!
Sono riusciti a dare un governo al Paese, nonostante la legge elettorale ‘porcata’, stanno traghettando la nazione oltre il tunnel della crisi, non è, poi, colpa delle larghe intese se quel tunnel è infinito e se quando riusciremo a venirne fuori ci ritroveremo senza una casa, un lavoro, una famiglia e neppure la nostra cara e vecchia Italia!
Siamo un popolo d’ingrati e d’irriconoscenti, a non apprezzare quanto fatto fino ad oggi dalle larghe intese in nome del popolo italiano e per il bene comune. A conti fatti – elusione ed evasione fiscale ai massimi storici, disoccupazione record, stipendi fermi da quando sono stati dimezzati dall’entrata dell’Italia nell’Eurozona – oggi possiamo comunque tirare un sospiro di sollievo: la pressione fiscale sta scendendo di qualche centesimo per le famiglie a fronte di qualche migliaio di euro che va a finire dritto, dritto dalle tasche degli italiani alle casse dello Stato.
Del resto se abbiamo ospedali senza più liste d’attesa lunghe otto, nove mesi per una tac, scuole che sono l’eccellenza in fatto di istruzione e formazione, tribunali che emettono sentenze nel giro di qualche settimana, trasporti pubblici che non saltano neppure una corsa come riprovato dai recenti dati sull’inquinamento e sul numero di auto private, una tv pubblica strabordante di giochi, giochini e talk show politici, cosa volete che sia se lo Stato italiano per garantire tutta questa ‘stabilità’ preleva qualche euro di tassa sulla casa di proprietà? La casa un tempo era “il bene rifugio” per le famiglie, oggi lo è ancora, ma per lo Stato italiano!

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