Kicks Goal: un sogno, un progetto di Luigi Riccio, giovane imprenditore napoletano.

di Francesca Marra. Alcune delle storie sulle nostre scarpe preferite le conosciamo tutti. Altre sono più nascoste, più remote, e arrivano solo agli appassionati. Ci sono poi quelle storie che ti lasciano a bocca aperta perchè hanno un finale inaspettato, come quella raccontata da Luigi Riccio, giovane imprenditore napoletano che oggi ci ha parlato di come è nato il progetto. Un brand nato da una passione innata per le scarpe limited-edition, che si è affermato in poco tempo sul mercato soddisfacendo un target sempre più ampio.

Sneaker Limited Edition esclusive e di tendenza – BESTDATADa quando coltivi la passione per le scarpe limited-edition?

Compravo le scarpe da ginnastica da quando avevo 10 anni. Ho cominciato ad appassionarmi totalmente quando rilasciarono le Nike “TN” sul mercato, avevo 14 anni. Frequentavo il liceo, e fu letteralmente una rivoluzione, perché già sognavamo le Air Max (all’epoca le più recenti e famose erano le Air Max Triax), ma quando vidi i colori e il design delle TN me ne innamorai subito. Il fatto che fosse venduta solo da Foot Locker (il negozio più vicino che le aveva disponibili era a due ore e mezza da casa mia) la rendeva molto diversa da tutte le Nike che conoscevo.

Quando e come decidi di creare Kicks Goal?

Avevo quasi 26 anni. Kicks Goal nasceva come un profilo social di stampo commerciale, una pagina Instagram sulla quale pubblicavo foto delle mie scarpe.

Come è nata l’idea di cominciare questa attività?

Alcuni amici criticavano il fatto che pubblicassi foto di scarpe quasi ogni giorno, mentre sul profilo personale c’erano sempre meno foto di me stesso.
Così nel 2016 mi sono detto insieme ad un mio amico, attuale socio: “lascia che gli altri definiscano folle la tua idea… tu prosegui per la tua strada. Non ti fermare. Non pensarci neanche di fermarti finché non arrivi là, e non stare a preoccuparti di dove sia là. Accada quel che accada, tu non ti fermare”.

All’inizio suppongo non sia stato semplice investire tempo e denaro per un brand neonato e ai più sconosciuto. Cosa ti ha spinto a crederci?

Non l’ho mai vissuto come una attività prettamente lavorativa. Ho sempre investito prima sentimenti, emozioni e poi contanti.
Per me non era una professione, e neppure pensavo di creare una carriera.
Ho seguito le mie passioni, ho accontentato una vocazione.
Anche se non si sa cosa significa, bisogna cercarla. Seguendo la propria strada, la fatica sarà più facile da sopportare, le delusioni fungeranno da carburante, e arriveranno le soddisfazioni mai provate prima. Ecco, dopo qualche anno, è andata così.

Quale è stato il capitale speso per l’apertura dell’attività?

Ho iniziato comprando pochissimi pezzi. Provavo giusto il necessario per poi pubblicizzarlo, guadagnavo circa 20€ su ogni paio.
Chiedi un prestito di 5000€ ai miei per l’acquisto di un lotto di sneakers, ma non mi sono mai spinto oltre.
Non ho mai intascato il guadagno, con i soldi che ricavavo, investivo immediatamente. Così sono cresciuto, con le mie forze, autonomamente.

In quanto tempo sei riuscito a diffondere il marchio Kiks Goal?

Ci sono voluti circa tre anni. Ho iniziato a diffondere il brand partecipando a tante fiere ed eventi di sneakers, in Italia e anche all’estero, sono riuscito a crearmi un nome, un’identità autentica. Non ci è voluto molto altro tempo per ritagliarmi spazio.
Sono diventato uno dei reseller più conosciuti in Italia.

Come hai ottenuto questo grande successo?

Tutto ciò che posso affermare è che ci è voluta tanta professionalità e serietà. Ovviamente bisogna essere sempre aggiornati sulle nuove tendenze di mercato e  conoscere le strategie di marketing inerenti al settore delle sneakers ad edizione limitata.

Ecco puoi suggerirci le modalità con cui individuare il target da conquistare e raggiungere un buon posizionamento nel mercato?

La strategia da adottare in questo settore è capire quale prossima scarpa può avere tanta richiesta e riuscire a trovare in breve tempo, sul mercato mondiale, più paia possibili di edizione limitata.
Il mio punto di forza è proprio nella sponsorizzazione del brand, nel marketing e nell’omnicanalità che utilizzo per la crescita di Kiks Goal.
Al canale digitale devo riconoscere anche il nome che mi sono creato in questi anni, grazie all’aiuto costante di tutto il team di Kicks Goal. Ogni release, infatti, tante persone contattano la pagina per proporci tante scarpe. Potete seguirci tramite i canali social più diffusi, da Instagram, a Facebook, ma anche su Tik Tok e Linkedin.

Oltre il canale digitale Kiks Goal non ha uno store fisico?

Ho inaugurato, circa un mese fa, il primo Store Kiks goal in Provincia di Napoli, a Casalnuovo.
L’apertura dello Store sta già avendo un buon riscontro, anche perché attualmente ispiriamo più fiducia e un contatto più rapido con il cliente, rispetto alla piattaforma online.

Continuerai a lavorare con il tuo socio? Hai intenzione di allargare la famiglia di Kiks Goal?

Assolutamente si, il mio socio è stato di fondamentale importanza nello sviluppo di questo percorso, mi ha sempre fornito la spinta necessaria a creare il sistema di vendite che abbiamo attualmente sul mercato. Stiamo già pensando ad una futura apertura di Kiks goal a Mykonos, coincidente con la prossima stagione estiva, ma in generale pensiamo a raggiungere varie località in Italia. Già in tanti, infatti, hanno chiesto se fosse possibile avere un franchising e proprio per questo stiamo preparando i primi contratti.

Stay tuned!!!

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