Juve prima in Italia, ma eterna seconda in Europa. La Champions resta tabù!

Uno, due e… tutti giù per terra! Addio tripletta! Il Real Madrid rifila quattro pappine ai bianconeri e si porta a casa la Coppa più prestigiosa del Vecchio continente! Questa competizione per la Juve è una vera e propria maledizione! Così, anche stavolta che sembrava la volta buona, è andata male come le altre! Nove finali giocate, soltanto due vinte. Juve sotto tono, irriconoscibile. 
Bene solo nei primi dieci minuti, poi la prodezza di Manduzkic, che ha illuso i tifosi, e infine la resa. Juve che sembrava l’ombra di se stessa: poca cattiveria, scarsa convinzione, zero grinta. Dani Alves che si è spento sul più bello, Khedira pure, e poi i due fantasmi di Higuain, che un’altra volta ha fallito l’esame Champions, e Dybala, la più grande delusione bianconera! Dopo una bella partenza, con palla-gol di Pjanic e il pareggio riagguantato con una rete da cineteca di Manduzkic, tutta da incorniciare, la squadra di Allegri è uscita di scena, si è spenta! Troppo brutta, irriconoscibile, senza mordente nè idee, senza fiato né convinzione, con un secondo tempo semplicemente non giocato. La Champions League si conferma tabù per la Juventus che, anche ieri sera contro il Real Madrid, è caduta ad un passo dal primo scalino del podio, perdendo malamente la quinta finale consecutiva. Quasi una maledizione, per i bianconeri, quella della Coppa dalle grandi orecchie. Dalla prima finale a Belgrado, nel 1973, persa 1-0 contro l’Ajax (gol di Johnny Rep), alla sconfitta di Berlino, solo due anni fa, contro il Barcellona stellare, a quella di ieri sera a Cardiff contro il Real Madrid. L’ultimo ad alzare al cielo la coppa resta così Gianluca Vialli, nel lontano 1996, allo stadio Olimpico di Roma, al termine della roulette dei rigori contro l’Ajax. Pazienza, sarà per la prossima volta!

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