Juve in ‘fuori gioco’.

di Redazione. Una Juve senza mordente, senza un briciolo di quella sana e buona cattiveria che l’ha sempre contraddistinta in tutti questi anni, una squadra che non è squadra, senza idee e senza gioco, lenta, prevedibile e noiosa, si è lasciata imbrigliare nella fitta ragnatela dei catalani.

A nulla sono valsi i tre gol di Morata, tutti e tre rigorosamente in “fuori gioco” e giustamente annullati.

La stessa sorte che gli era già capitata, sempre per questione di pochi centimetri, nelle partite di campionato pareggiate contro Crotone e Verona. Nel 2020 sono 11 le reti che gli sono state annullate per fuorigioco! Forse ‘qualcuno’ farebbe bene a spiegargli quali sono le regole del calcio!

Comunque, la Juve ancora non c’è e non si vede la mano dell’allenatore.

Il Barcellona, così, passa a Torino: 0-2 dei blaugrana contro la Juve, che è rimasta in partita fino al 90′ e ha il rammarico dei tre gol annullati a Morata. Dembélé e Messi decidono la sfida dello Stadium, una partita che Cristiano Ronaldo ha potuto vedere soltanto dalla televisione.

Il portoghese, in quarantena perchè positivo al Covid19, è rimasto comunque vicino ai compagni da casa, mentre al pomeriggio si è scatenato sui social. Prima rassicurando sul suo stato di salute, poi scatenando le polemiche per aver definito “una ca…ta” il tampone, infine si è immortalato in un breve video sul tapis roulant mentre urla “Forza Juve, in bocca al lupo”.

Ebbene sì, in bocca al lupo cara Vecchia Signora, perchè ancora non ci siamo!

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1 Response

  1. Pierangelo S. ha detto:

    Quest’anno non è proprio cosa da Juve. Se tutto le girerà bene, farà una gran fatica ad arrivare fra le prime quattro. In Champions è affondata di fronte a Messi & C.

    Il Barcellona con tutti i suoi bei problemi, appena seppellito dal Real Madrid a casa sua, è venuto a Torino e ha fatto quello che ha voluto. E non è che i blaugrana siano improvvisamente guariti e che abbiano risolto tutte le loro magagne.

    E’ la Juve che è troppo debole. E lo si vede anche in campionato. Dopo aver fatto il bello e il cattivo tempo per nove anni, adesso arranca e strappa scialbi pareggi pure con l’ultima in classifica.
    Il suo punto debole è il centrocampo, e non è cosa da poco. Arthur è fuori dai suoi schemi, troppo lento, persino inutile. Betancur è solo un buon giocatore, ma non ha l’esperienza e neppure i gol di Pianic. Manca fisicità in quella zona decisiva, non ci sono i muri, e nemmeno i cursori, che hanno il Milan, il Napoli e l’Inter, e non c’è la classe, che ha la Lazio. Non è in grado né di proteggere né di inventare.

    La fine di un ciclo
    Tutti a buttar la croce addosso a Sarri, ma come si vede il tempo è galantuomo. Non so se avrebbe fatto peggio.
    Pirlo ha detto che il centrocampo è quello che è, che prima c’erano i campioni e adesso ci sono i giovani, ed è sembrato un po’ in ambasce. Ma al suo posto potrebbe esserci chiunque e farebbe lo stesso come lui. E’ un ciclo che è finito.
    Anche i campioni invecchiano, il tempo passa e le alchimie non si trovano sempre. A volte è solo un bivio sbagliato: se l’anno scorso riusciva lo scambio Dybala Lukaku, e non vendeva Emre Can (l’unico interditore con buoni piedi e una buona stazza che aveva a centrocampo), probabilmente parleremmo d’altro. Forse sono state queste le colpe di Sarri.

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