Jovanotti, il cantante capitalista che voleva farsi paladino dei diritti ambientali.

di Yvan Rettore. Non ho mai apprezzato Jovanotti in quanto l’ho sempre considerato un cantante piuttosto mediocre e stonato e di una superficialità unica.

Anche quando ha tentato e tenta ancora di cavalcare temi importanti come la pace nel mondo o la difesa dell’ambiente risulta artefatto ed incoerente.

Un “Fedez ante litteram” si potrebbe dire, perché alla fine si tratta come sempre di manovre essenzialmente volte a dare visibilità a chi le fa.

Tipica logica da VIP, quindi.

Basta parlarne, poco importa come, ma basta farlo.

Personalmente ho sempre ignorato questo genere di personaggi insipidi.

Ora, dopo l’ennesimo anno in cui vengono riproposti i Jova Beach Party (serie di Kermesse musicali che si svolgeranno sulle spiagge di tutta Italia aventi ovviamente Jovanotti come protagonista), non me la sono sentita di restare in silenzio.

A chi lo accusa di voler devastare alcune oasi naturali, il cantante ha replicato che tutto verrà rimesso come prima una volta finito ogni evento, attraverso la supervisione del WWF e che parte dei guadagni saranno poi orientati ad iniziative di recupero ambientale su tutto il territorio italiano.

Le nostre spiagge, si sa, sono state in gran parte cementificate, recintate e alcuni tratti non saranno più balneabili per millenni per via della realizzazione scellerata di siti industriali altamente inquinanti.

Ciò ha comportato disboscamenti di aree con una flora unica e secolare, la riduzione sensibile o lo spostamento in massa della fauna verso zone in cui potersi riprodurre tranquillamente.

Tutto questo però si vede che non bastava e alcuni anni fa giunse proprio Jovanotti con i suoi Jova Beach Party da svolgersi sulle spiagge di tutta Italia.

Vere e proprie kermesse itineranti in cui le spiagge libere vengono usate come dei Luna Park con tanto di musica a palla per ore e ore, inquinamento luminoso (quando è proprio sulle coste che si può ancora ammirare il cielo nella sua interezza) ed atmosferico con migliaia di veicoli ad intasare le zone circostanti l’evento.

E il bello, dopo tutto questo, è che il Signor Lorenzo Cherubini ha anche la faccia tosta di voler essere paladino dell’ambiente!

Rimettere tutto a posto una volta finito l’evento è una pia illusione perché quando arrechi un danno alla natura, questa non torna mai come prima.

Ne esce comunque peggiorata.

La visione di questo individuo è sempre la solita che caratterizza ormai sempre più la nostra società: la natura dev’essere violentata in modo indiscriminato ogni volta che è possibile ricavarne degli interessi specifici.

Perché è ovvio che dietro questa serie di eventi itineranti vi sia una montagna di soldi come unico scopo da raggiungere.

Non mi sorprenderei a questo punto che un giorno ci fosse un “Jova Alpi Party” o un “Jova Isole Party”, così tanto da completare l’opera di devastazione in corso in nome come sempre del “Dio Denaro”, di cui anche Jovanotti manifestamente dimostra di essere un servo incondizionato.

 

Fonte: https://yvanrettore.blogspot.com/2022/08/jovanotti-il-cantante-capitalista-che.html

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