Jobs Act, la Consulta boccia il referendum sull’articolo 18!

Il referendum sull’Articolo 18 non si farà. Inutile il tentativo disperato di chiudere i cancelli della stalla quando ormai i buoi sono scappati via! L’Articolo 18 andava difeso, garantito ed esteso a tutti i lavoratori, fin da subito! Ma ormai è troppo tardi, Renzi ci ha fregati…
Non sono bastate tre milioni di firme raccolte dalla Cgil. Quindi niente da fare per il quesito che proponeva la cancellazione delle norme del Jobs act in materia di licenziamenti illegittimi, che prevedono il pagamento di un indennizzo invece del reintegro sul posto di lavoro. Il referendum sull’art. 18 non si farà: la Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile il quesito. Una sentenza politica che strizza l’occhio ai poteri forti e al governo come quando bocciò la richiesta di una consultazione popolare sulla legge Fornero. Il referendum proposto dalla Cgil puntava ad abrogare le modifiche apportate dal Jobs Act allo Statuto dei lavoratori e a reintrodurre i limiti per i licenziamenti senza giusta causa. Via libera, invece, al secondo quesito sull’abolizione dei voucher, i buoni lavoro da 10 euro l’ora per le prestazioni occasionali, che il Jobs Act ha esteso ai redditi fino a 7mila euro. Infine, viene ammesso dai giudici costituzionali anche il terzo quesito che riguarda il settore degli appalti e che vuole reintrodurre la responsabilità in solido tra appaltante e appaltatore, senza deroghe A questo punto non ci resta che attendere la decisione della Consulta sull’Italicum e poi andare a votare.

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