Io Non Voto. Astensionismo: primo partito italiano!

di Redazione. All’opinione pubblica in generale – ma più in particolare a quel “50 per cento” di elettori che disertano puntualmente le urne o che votano scheda bianca, perché non credono più alla politica con una percentuale da partito di maggioranza assoluta – non interessano affatto le beghe interne al governo, ai vice-premier e ai sottosegretari. Non interessano i talk show sulla tenuta o meno del governo, le sterili polemiche sul fascismo e l’antifascismo e le solite promesse elettorali.

Alla ‘gente per bene’ interessa soltanto ed unicamente ‘vivere con dignità’ in un paese sicuro da un punto di vista sociale, ambientale ed economico.

Un paese nel quale si può uscire tranquillamente di casa senza essere aggrediti o borseggiati.
Un paese dove il lavoro viene pagato il giusto e non ‘svalutato’ con stipendi da fame.
Un paese che garantisce la famiglia, tutela i bambini, forma i giovani e assiste gli anziani.
Un paese in cui il fisco non si accanisce unicamente sui “soliti fessi”, lavoratori dipendenti e pensionati, soltanto perché sono i più deboli e rappresentano un bersaglio facile da colpire.
Un paese dove i mezzi pubblici funzionano regolarmente, la spazzatura viene smaltita senza intossicare nessuno, e ponti e strade non crollano al minimo sussulto.

Le chiacchiere stanno a zero. La ‘gente per bene’ reclama, invano da decenni, giustizia ed equità, e un paese dove tutti pagano le tasse in maniera commisurata alle loro entrate. Un paese in cui i soldi delle tasse incassati dallo Stato vengano poi spesi per garantire sicurezza, salute, giustizia, formazione e stato sociale.

Invece siamo il paese di pulcinella, dove a farla franca sono sempre loro: i ‘furboni del quartierone’, un tempo definiti come i ‘furbetti del quartierino’, quando erano ancora in pochi e si limitavano a ‘innocenti evasioni’. Oggi si continua ad evadere più di ieri: una montagna di soldi che, se recuperata, basterebbe da sola a risanare il debito pubblico e ad alleggerire la pressione fiscale sui ‘soliti fessi’.

Ma purtroppo non è così, perché si continua a sperperare denaro pubblico, a favorire gli amici degli amici, a condonare, a governare e ad amministrare in maniera pessima la cosa pubblica, mentre il paese sta cadendo letteralmente a pezzi! Gli evasori proliferano, indisturbati, e se la godono alle spalle di chi paga il conto del debito pubblico, fruendo, rigorosamente a scrocco, di strade, scuole, ospedali e servizi alla stessa stregua, anzi con qualche agevolazione in più, di chi paga regolarmente tributi e balzelli, anche per loro.

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6 Responses

  1. Franchina ha detto:

    Domenica? Me ne resto a casa. Non vado a votare perchè tanto uno vale l’altro e una volta eletti si beccano lo stipendio d’oro e chi s’è visto, s’è visto! Altro che cambiare l’Europa, questi vogliono solo cambiare in meglio il loro stipendio!

  2. Belin ha detto:

    Gli unici in Italia che vogliono cambiare l’Europa senza distruggerla sono Lega e FdI. Per questo andrò domenica convintamente a votare per uno di questi due partiti.

  3. Gaetano Pedullà ha detto:

    E’ ORA DI FARE I NOSTRI INTERESSI!
    Cinque sono impresentabili con la patente dell’Antimafia. Trentasette i candidati civetta, cioè quelli che voti qualcuno e al Parlamento europeo ci va un altro. Ventidue i condannati e indagati. Di motivi per pensarci bene su chi mandare a Bruxelles ce ne sono tanti, a cominciare dal fatto che l’Europa è sempre più determinante per le economie nazionali, e ogni Paese porterà acqua al suo mulino e non certo al nostro.

    Oltre all’orientamento politico, rilevante per il destino del Governo gialloverde, c’è però un aspetto che sarebbe un errore sottovalutare alle urne. L’europarlamento è considerato da tanti una specie di luogo del folklore, privo di molti poteri che sono della Commissione e del Consiglio europeo, per non parlare di quell’entità formalmente indipendente che è la Banca centrale. Ma in realtà l’Europa gestisce un bilancio stratosferico, e le politiche che passano comunque dall’approvazione dei deputati Ue possono spostare miliardi, gonfiando quelle di chi sa come farsi rispettare.

    Non a caso nei registri dove devono obbligatoriamente iscriversi i lobbisti di Bruxelles, risultano ad oggi 11.822 portatori di interessi, tutti schierati da grandi aziende, associazioni e multinazionali. Dare politici spregiudicati in pasto a questi lupi significa farci male da soli. Perciò scegliere chi ha fatto della impermeabilità alle lobby una bandiera – e non è colpa dei Cinque Stelle se su questo versante sono pressoché soli – non è un dettaglio secondario. Anzi, per chi ha davvero a cuore il nostro Paese, è la vera priorità.

  4. gennarino ha detto:

    Più che meditare, bisogna agire. Bisogna votare non per il meno peggio, ma per chi tutela i cittadini, i lavoratori, i pensionati, i bambini e gli anziani!!!

  5. roberto b ha detto:

    Con le statistiche attuali qual’e la percentuale che un cittadino, un operaio, un proletario uscito di casa alla mattina, alla sera non ne faccia più ritorno ? E qual’e, la stessa percentuale, che un cittadino possa essere violentato a casa sua? Meditate gente meditate.
    un saluto roberto b

  6. Sondaggi ha detto:

    ULTIMO GIORNO per la pubblicazione dei Sondaggi Elettorali – Lega prima ma in calo, M5S recupera. Il Pd non realizza il sorpasso su M5s.
    A due settimane dalle elezioni europee, nell’ultimo giorno prima del black out che ne impedisce la pubblicazione, i sondaggi, con percentuali di poco variabili, sono concordi: la Lega è ampiamente il primo partito intorno al 30 per cento ma in forte discesa rispetto alle rilevazioni dei mesi scorsi mentre M5S viaggia tra il 23 e il 25%, in grosso calo sulle politiche ma in ripresa rispetto al crollo dei mesi scorsi. Il Pd, in recupero sulle politiche, sta intorno al 20% e non riesce a realizzare il ‘sorpasso’ sul Movimento 5 Stelle.

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