Inflazione: stangata per le famiglie da 9 miliardi…. quando c’era la ‘Scala mobile’!

Una volta la siccità, un’altra le cavallette, poi la pandemia e poi la guerra e poi un’altra ancora, fatto sta che qui aumenta tutto, ma gli stipendi e le pensioni restano sempre quelli: una storia che ormai si ripete di anno in anno.

Inflazione record, mai così alta dal 1986. Boom dell’inflazione in Italia nel mese di giugno: secondo le stime preliminari diffuse dall’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, registra un aumento dell’1,2% su base mensile (dal +0,8% di maggio) e dell’8,0% su base annua (da +6,8% del mese precedente).

Questo significa che le famiglie dovranno fare i conti con un aggravio di 2.354 Euro annui, di cui 509,60 Euro solo nel settore alimentare. 

E mentre una volta a raccordare il costo del carrello della spesa con lo stipendio c’era la cara, vecchia “Scala mobile”, oggi per adeguare i salari al costo della vita bisogna aspettare la “Contrattazione collettiva” che per quando arriva in busta paga si rivela del tutto inadeguata e già superata da un ulteriore rialzo dei prezzi al consumo!

E così, oggi nel 2022 l’aumento dei prezzi scatenato dalla guerra in Ucraina costerà alle famiglie italiane quasi 9 miliardi di euro soltanto per la spesa alimentare, a causa dell’effetto dell’inflazione che colpisce soprattutto le categorie più deboli: sempre più Italiani si rivolgono alle mense dei poveri e ai pacchi alimentari.

In Italia ci sono oggi ben 2,64 milioni di persone che hanno bisogno di chiedere aiuto per mangiare. Tra loro ci sono oltre 538 mila bambini sotto i 15 anni, quasi 300 mila anziani, quasi 82 mila senza fissa dimora over 65, oltre 31 mila disabili. Inoltre sono in aumento i numeri che riguardano gli italiani in povertà assoluta: sono oltre 5,6 milioni.

È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti, sulla base dei dati Istat sui consumi degli italiani e dell’andamento dell’inflazione nei primi sei mesi dell’anno.Allarme sulla spesa: il cibo costa di più ed è meno “trasparente”

A guidare la classifica dei rincari c’è la verdura che quest’anno costerà complessivamente alle famiglie dello Stivale 1,97 miliardi in più e precede sul podio pane, pasta e riso, con un aggravio di 1,65 miliardi, e carne e salumi, per i quali si stima una spesa superiore di 1,54 miliardi rispetto al 2021.

Al quarto posto la frutta, con 0,92 miliardi, precede latte, formaggi e uova (0,78 miliardi), pesce (0,77 miliardi) e olio, burro e grassi (0,59 miliardi) che è però la categoria che nei primi sei mesi del 2022 ha visto correre maggiormente i prezzi. Seguono con esborsi aggiuntivi più ridotti le categorie:

  • acque minerali, bevande analcoliche e succhi;
  • zucchero, confetture, miele, cioccolato e dolci;
  • caffè, tè e cacao;
  • sale, condimenti e alimenti per bambini.

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9 Responses

  1. Marziale ha detto:

    Ma diamo uno sguardo attento all’anomalia più strana di tutte: la disoccupazione. È storicamente bassa negli Usa in questo momento, al 3,6 percento, che è molto più basso di quanto non sia mai stato durante qualsiasi recessione imminente. In effetti, è più bassa di qualsiasi altro periodo dalla fine della seconda guerra mondiale.

  2. Dolcino ha detto:

    accade quando il denaro stesso perde la sua integrità. Lo scopo principale del denaro in primo luogo, l’essenza della sua utilità economica, è fornire uno strumento di misurazione comune per facilitare il commercio e consentire la contabilità. Consente a investitori, produttori e proprietari di capitali di valutare la razionalità economica delle loro azioni. Quando il denaro esplode e non serve più da guida affidabile alle realtà economiche, ne derivano vari gradi di caos. Ci si può sentire come se si stesse diventando più ricchi quando in realtà si diventa più poveri. Quelli che possono sembrare profitti sono in realtà perdite. Quello che sembra un ambiente pieno di speranza può passare rapidamente nell’altra direzione e diventare disperazione. Ecco perché l’inflazione provoca tanta paura in ogni settore della vita. Lo abbiamo appreso negli anni ’70 quando la stagflazione ha gradualmente preso il sopravvento in ondate successive, fino a quando non è stata fermata nel 1981 da due grandi cambiamenti: una politica monetaria più restrittiva e un’enfasi politica su una forte crescita economica. Oggi in America c’è il primo ma non il secondo, cosa che garantisce virtualmente un grave pantano che durerà almeno altri due anni. Il danno economico di questo periodo sarà troppo enorme per essere contemplato.

  3. Fabrice ha detto:

    Ma diamo uno sguardo attento all’anomalia più strana di tutte: la disoccupazione. È storicamente bassa negli Usa in questo momento, al 3,6 percento, che è molto più basso di quanto non sia mai stato durante qualsiasi recessione imminente. In effetti, è più bassa di qualsiasi altro periodo dalla fine della seconda guerra mondiale.debolezza economica e del declino riempiono i titoli dei giornali giorno dopo giorno, con le principali banche che segnalano guadagni inferiori, i grandi magazzini che si ritrovano con scorte in eccesso, le vendite di case che sono in calo e l’umore dei consumatori che crolla. Nel frattempo, l’inflazione in tutti i settori sta imperversando in una maniera tale da superare ogni altra questione. Questa recessione inflazionistica, chiamata anche stagflazione, è comunque una strana bestia. La combinazione del calo del potere d’acquisto e del calo della produttività viola non solo ogni modello dalla rivoluzione keynesiana degli anni ’30, ma anche la semplice intuizione. I prezzi più alti dovrebbero segnalare una domanda più alta e/o un’offerta più bassa, non una domanda più bassa e una maggiore offerta.

  4. Danilo G. ha detto:

    Quando il denaro esplode e non serve più da guida affidabile alle realtà economiche, ne derivano vari gradi di caos. Ci si può sentire come se si stesse diventando più ricchi quando in realtà si diventa più poveri. Quelli che possono sembrare profitti sono in realtà perdite. Quello che sembra un ambiente pieno di speranza può passare rapidamente nell’altra direzione e diventare disperazione. Ecco perché l’inflazione provoca tanta paura in ogni settore della vita. Lo abbiamo appreso negli anni ’70 quando la stagflazione ha gradualmente preso il sopravvento in ondate successive, fino a quando non è stata fermata nel 1981 da due grandi cambiamenti: una politica monetaria più restrittiva e un’enfasi politica su una forte crescita economica. Oggi in America c’è il primo ma non il secondo, cosa che garantisce virtualmente un grave pantano che durerà almeno altri due anni. Il danno economico di questo periodo sarà troppo enorme per essere contemplato.

  5. Wiliam ha detto:

    Negli Stati Uniti e sempre più in Europa, le prove della debolezza economica e del declino riempiono i titoli dei giornali giorno dopo giorno, con le principali banche che segnalano guadagni inferiori, i grandi magazzini che si ritrovano con scorte in eccesso, le vendite di case che sono in calo e l’umore dei consumatori che crolla. Nel frattempo, l’inflazione in tutti i settori sta imperversando in una maniera tale da superare ogni altra questione. Questa recessione inflazionistica, chiamata anche stagflazione, è comunque una strana bestia. La combinazione del calo del potere d’acquisto e del calo della produttività viola non solo ogni modello dalla rivoluzione keynesiana degli anni ’30, ma anche la semplice intuizione. I prezzi più alti dovrebbero segnalare una domanda più alta e/o un’offerta più bassa, non una domanda più bassa e una maggiore offerta. Quindi sì, questo è strano. Dovremo abituarci. È ciò che accade quando il denaro stesso perde la sua integrità. Lo scopo principale del denaro in primo luogo, l’essenza della sua utilità economica, è fornire uno strumento di misurazione comune per facilitare il commercio e consentire la contabilità. Consente a investitori, produttori e proprietari di capitali di valutare la razionalità economica delle loro azioni.

  6. Marran ha detto:

    Dalle parti di via dell’Astronomia, ancora non si sono ripresi. Credevano che l’uomo del Britannia fosse rimasto a palazzo Chigi e che si sarebbe proceduto allo smembramento economico del Paese, e invece Confindustria ha scoperto che tutto il precedente e debole status quo è saltato. Confindustria si affidava completamente al garante della finanza per restare in piedi, e ora le élite economiche italiane guardano con sconforto e paura al vuoto di potere che si è creato. Dentro i confini, c’è una classe politica debole e allo sbando. Fuori, è iniziata la de-globalizzazione che mette fine al profitto fatto dal “grande” capitale italiano attraverso la selvaggia stagione delle delocalizzazioni e del lavoro immigrato a basso costo. Sta cambiando un mondo e Confindustria si trova seduta dalla parte di quei poteri che hanno perso.
    https://www.corriere.it/economia/aziende/22_luglio_29/bonomi-draghi-pil-0f0f5572-0ebd-11ed-b9a9-83c8f0151a0c.shtml
    Corriere della Sera

  7. Tallonm ha detto:

    Il capitale ama molto ripetere la vulgata neoliberale delle imprese che fanno crescere il PIL. Le imprese da sole in realtà non fanno crescere proprio un bel nulla. Sono le politiche economiche dello Stato a determinare o meno la crescita di un Paese. Se lo Stato adotta politiche neoliberali, l’economia cresce ma smisuratamente nelle mani di una ristretta élite. Se lo Stato invece si ispira ai principi della dottrina sociale della Chiesa e dello Stato imprenditore, quello Stato svilupperà una fortissima classe media e una solidissima industria pubblica. Per poter fare la politica economica occorre però la capacità di creare moneta. Occorre la sovranità monetaria. La fine dell’euro sarà la fine del neoliberismo. Il ritorno della lira sarà l’inizio della rinascita economica italiana
    (fonte: Cesare Sacchetti – TELEGRAM)

  8. Bombacci ha detto:

    Il Copasir lancia l’allarme su un pericolo di “ingerenze straniere” in Parlamento. Se prendiamo in considerazione il fatto che il 100% del Parlamento risponde a Soros, finanza anglosassone, Commissione europea e i vari club di Davos e del Bilderberg, è vero. Quel pericolo c’è assolutamente, e per trovarlo il COPASIR non deve fare altro che guardarsi allo specchio

  9. Vanni ha detto:

    In Italia da tempo la triplice sindacale è istituzionalizzata, ovvero non è più minimanete interessata a difendere i lavoratori. I segretari generali vanno in pensione con cifre da parlamentari.
    La SCALA MOBILE,…, le hanno volute eliminare, per eliminare un ceto medio.
    Oggi:
    Immigrati – Poveri _emarginati-.. e pochi benestanti.
    Contento il Popolo…

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