In un sistema capitalista il capitale conta più di tutto, anche della vita. di Pier Giorgio Tomatis

di Pier Giorgio Tomatis. Lo scandalo delle case automobilistiche tedesche che avrebbero finanziato test sugli esseri umani per valutare gli effetti degli scarichi diesel, e la rottura della “rotaia” che avrebbe causato il deragliamento di Pioltello, hanno qualcosa in comune.
In un sistema Capitalista (attenzione perché non è un sinonimo di liberismo) il Capitale conta più di tutto. Anche della vita umana. Anzi, proprio la massima espressione di disprezzo per essa (la guerra) è spesso il più grande affare che il Capitalismo abbia mai saputo inventare…
Dicevo che questi due fatti hanno in comune il disprezzo della vita e la “maledetta traversina” così come le reazioni di Frau Merkel (e anche di altri) lo stanno a dimostrare. Per Pioltello, da un lato c’erano i costi dell’intervento riparatorio (che, con ogni probabilità, si intendeva fare in seguito e cioè, nei fatti, dopo che è avvenuto il disastro) e dall’altro l’ipotesi di una sciagura con conseguente perdita di vite umane (e altro).
Da una parte c’era la sicura spesa mentre dall’altra c’era un sospetto, un ipotesi (poi trasformatosi in triste realtà). L’Uomo Capitalista non abbandona mai il certo per l’incerto e come tale non deve stupire la scelta che è stata effettuata. Essa è in linea con un sistema nel quale il denaro muove tutte le cose o, come in questo caso, le lascia così come sono. L’azzardo, se verrà provato, è esattamente lo stesso di una Banca che acquista derivati o titoli ad alto rischio. Si può guadagnare oppure perdere ma cos’è la vita senza un po’ di rischio? Già, cos’è la vita…
In Germania, anche se la prima bordata è nata nuovamente negli USA, è accaduto qualcosa di talmente simile che sembra ottenuto con il copia-incolla di word. Allo scopo di verificare la capacità di assorbimento di gas tossici da parte del nostro organismo per sostenere che il motore diesel è “pulito” (so che sembra un gioco di parole ma di mezzo, credetemi, ci sono persone e il loro stato di salute) sono stati fatti dei test sugli esseri umani (ad Aquisgrana tra il 2013 e il 2014). Thomas Steg, a capo delle Relazioni esterne e della Sostenibilità del gruppo (di cui fa parte anche Volkswagen) ha sostenuto che i volontari erano stati esposti “a livelli molto più bassi di quelli che si registrano in molti posti di lavoro” e che nessuno aveva subito alcun danno. Insomma, se mi si permette l’analogia con Pioltello, potremmo affermare che la traversina ha retto (finora) e nessun vagone è deragliato.
E se ciò fosse accaduto? E se una cavia avesse avuto qualche serio problema? E se nelle fabbriche si scoprisse (magari) che le condizioni di vita che sostengono gli operai sono poco distanti da quelle di un detenuto in una camera della tortura? Beh, se la Bayer è stata coinvolta nello scandalo del sangue infetto negli anni ’80 e ’90 ed è ancora in circolazione allora cosa volete dalle aziende automobilistiche tedesche? Nel Capitalismo bisogna tener presente il vero e unico mantra: business is business… Il resto è roba per dottori e avvocati. A ognuno il suo compito.

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