In Onda, Salvini asfalta il duo ‘Telese-Parenzo’ e Feltri li manda a quel paese!

Il passaggio di testimone su La7 dalla Gruber al duo ‘Telese-Parenzo’ non ha interrotto la linea-rossa dell’emittente che ieri sera, ospite il Ministro dell’Interno, ha sfoderato tutte le armi a sua disposizione per mettere in difficoltà Matteo Salvini.

Armi convenzionali (il populismo, i beceri militanti leghisti, i neofascisti, i 49 milioni da rstituire), di nuova generazione (Roberto Saviano, George Soros), e pure quelle sporche (i “bambolotti” dei bimbi migranti morti in mare). Ma a In Onda su La7 la trappola del ‘due contro uno’ non ha funzionato, perché il leader della Lega, vicepremier e ministro dell’Interno ha ribattuto colpo su colpo e anche con un pizzico d’ironia, come quel “ma vi vergognate di dire che siete di sinistra?”, che ha lasciato in braghe di tela i due conduttori. Si parla poi di sbarchi e fake news e i due conduttori di In Onda, mostrano a Salvini il fotomontaggio che gira sui social che definisce una bufala la tragedia di quelle piccole vittime degli scafisti, fatte passare per “bambolotti”. Una vergogna che Telese e Parenzo vorrebbero rovesciare direttamente su Salvini. “E sono morti per colpa mia?”. Così, con poche parole, Matteo Salvini rispedisce al mittente, la pelosissima polemica sulla foto dei bambini migranti morti in mare pochi giorni fa. “Dei bambini che affogano perché sono su un gommone affondato a 6 km dalle coste della Libia sono morti per colpa mia? Sono morti per dei mafiosi maledetti, gli scafisti che fino a un mese fa quando non c’era quel cattivo di Salvini erano tranquillissimi e continuavano a fare i loro affari”. Ribadendo la linea dura del suo governo contro la criminalità già stigmatizzata in diretta su Facebook da Monteroni d’Arbia (Siena), dove in mattinata si era recato a visitare l’azienda agricola “Suvignano Srl”, bene confiscato alla mafia nel 2007: “Per me mafiosi e scafisti siete le stesse merde e in Italia avete finito di fare affari. Messaggio chiaro ed evidente ai bastardi mafiosi, camorristi e ‘ndranghetisti: l’Italia non sarà più il vostro paese. Dedicherò ogni mia energia, giorno e notte, via per via, negozio per negozio, azienda per azienda, quartiere per quartiere, provando a sequestrarvi anche le mutande che portate addosso”. E della sentenza della Cassazione che ha dato il via libera al pm di Genova per sequestrare i fondi alla Lega, “ovunque siano, fino a raggiungere 49 milioni di euro”, Salvini ha detto chiaramente che è “una sentenza politica”, fatta appositamente perché “cercano di metterci fuori legge e non ci stanno riuscendo. Possono sequestrarmi quello che vogliono – ha detto Salvini – Chi parla di soldi rubati viene querelato: ho tanti difetti ma non transigo sulla mia onestà. Se c’è giudice che vuole metter fuori legge un partito, auguri. Siamo sereni”. E ancora: “Se ci sono fatti di dieci anni fa si pensi a persone che c’erano dieci anni fa”. Perché non solo ora “quei soldi non ci sono”, ma il segretario del Carroccio dice che lui i 49 milioni “non li ho mai visti”. Insomma, si tratta di “un processo evidentemente politico che riguarda fatti di più di 10 anni fa su soldi che io non ho mai visto. Gli posso portare i soldi dati dai pensionati domenica a Pontida per comprare magliette e cappellini e patatine fritte”. Insomma, un Salvini a tutto campo che parla come mangia, che vive tra la gente, che sa cosa la gente vuole e si aspetta da lui e che farà di tutto per non deludere i suoi elettori e conquistarne degli altri. Un Salvini politico di razza, animale mediatico non solo sui social, ma anche nei talk show televisivi a conduzione sinistra. Ma non è finita lì, su La7. Infatti, il poco fantastico duo Telese-Parenzo dopo essere uscito malconcio dall’intervista a Matteo Salvini, “accusandolo” di fatto dei morti affogati in questi ultimi giorni nel Canale di Sicilia, ha ricevuto un sonoro ‘vaffa’ anche dal direttore di Libero. Intervenuto in diretta il direttore Vittorio Feltri, che stava spiegando come fosse sbagliato far arrivare qui “centinaia di migliaia di persone che poi non fanno nulla se non pisciare nei giardinetti” è stato interrotto da Parenzo per dire che “quello lo fanno anche gli italiani” e Feltri lo ha invitato a smettere di interrompere: “O mi lasci parlare oppure me ne vado a casa a dormire che è più piacevole che stare qui a parlare con te”. Quando poi il conduttore è andato avanti a interrompere, il direttore s’è levato l’auricolare e con un “beh, vaffanculo caro Parenzo” se n’è andato a casa a dormire, lasciando il poco fantastico duo come un baccalà!

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