Imu e Tasi: è qui la crescita?

Come è ormai noto ai più… tartassati dal fisco, è stata introdotta la possibilità per i comuni di alzare il conto della Tasi con una maggiorazione dello 0,8. Una circolare del Dipartimento delle finanze precisa come deve essere applicata tale maggiorazione, i municipi possono utilizzarla per aumentare uno dei due limiti di aliquote stabilite dalla legge – il 2,5 per mille per le prime case e il 10,6 per mille per la somma di Imu e Tasi per le seconde case – o possono distribuire lo 0,8 per mille tra i due limiti.
La circolare n 2/df del 29 luglio 2014 serve da guida ai comuni che cercano di districarsi nella giungla della corretta distribuzione della maggiorazione Tasi. Tale maggiorazione, introdotta dall’articolo 1 della legge 147, deve essere destinata a finanziare le detrazioni per le abitazioni principali o per gli immobili ad essi equiparate.
Per una corretta applicazione dello 0,8 per mille bisogna far riferimento ai due limiti delle aliquote stabilite per legge: il 2,5 per mille per le prime case e il 10,6 per mille per la somma di Imu e Tasi per le seconde case. La maggiorazione può essere applicata tutta sulla prima casa (per cui l’aliquota massima sarebbe del 3,3 per mille), tutto sulla seconda casa (somma massima di Imu + Tasi 11,4 per mille) o spalmare la maggiorazione tra le due categorie.

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