IMU: bastone agli inquilini, carota agli enti no profit!

Il governo Monti ha confezionato proprio un bel “pacco” di fine anno usando il bastone per gli italioti e la carota per i prelati: Imu agevolata per gli enti no profit, Chiesa in testa, Imu da svuotare le tasche per tutti gli altri! Comunque, ad ognuno la sua ‘croce’ e a chi tocca non s’ingrugna!!! Il 17 dicembre si avvicina minaccioso più della funesta data della fine del mondo maya e non ci resta che… pagare!!! Così per la stragrande maggioranza dei cittadini italiani proprietari di quattro mura si tratta di una croce davvero molto, troppo, pesante da portare addosso sul calvario di un calo del potere d’acquisto di salari e pensioni senza precedenti. Conti alla mano la tredicesima di quest’anno se ne andrà tutta in tasse, bolli e Imu. Ma proprio adesso che è stato pubblicato il decreto del Ministero dell’Economia che regolamenta la questione tanto dibattuta dell’Imu alla Chiesa, e in generale della disciplina Imu per gli enti non commerciali, il problema è che l’Italia, si trova stretta tra incudine e martello, tra Vaticano ed Europa. Il primo non vuol pagare, la seconda vuole che tutti paghino le stesse tasse!!! Il decreto in questione entrerà in vigore il prossimo 8 dicembre dando attuazione all’art. 91-bis, comma 3, D.L. n. 1/2012. Il regolamento stabilisce proprio le modalità e tutte le procedure per l’applicazione proporzionale, a partire dal 1° gennaio 2013, dell’esenzione Imu per le unità immobiliari destinate a un utilizzo misto, quando cioè non sia possibile individuare gli immobili o le porzioni di immobili adibiti esclusivamente allo svolgimento delle attività istituzionali con modalità non commerciali. La questione era nata in considerazione dell’esenzione Imu stabilita all’art. 7, comma 1, lettera i), del decreto legislativo n. 504/1992 che riguarda immobili utilizzati dagli enti non commerciali destinati esclusivamente allo svolgimento con modalità non commerciali di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive. Adesso il nuovo regolamento sull’Imu pubblicato in Gazzetta Ufficiale è sotto esame Ue, che deve verificarne la compatibilità con le norme europee e valutare quindi se chiudere la procedura d’infrazione aperta contro l’Italia. Le agevolazioni fiscali di cui hanno finora goduto in Italia gli enti non commerciali, e in particolare la Chiesa, possono, secondo le norme europee, essere considerate come aiuti di stato illegali. Il contenzioso con l’Antitrust Ue risale al 2007, quando erano partite le prime richieste di informazioni a Roma. Bruxelles aveva deciso di riaprire il dossier dell’esenzione dell’allora Ici nei confronti della Chiesa nel 2010, dopo le denunce ripresentate dal deputato radicale Maurizio Turco e dal fiscalista Carlo Pontesilli, che si erano rivolti alla Corte di giustizia Ue per impedire l’archiviazione. Dopo avere definito lo scorso febbraio un “progresso sensibile” l’emendamento proposto dal governo Monti, i servizi antitrust Ue sono rimasti in attesa del testo legislativo finale, che ha ricevuto uno stop dal Consiglio di stato. Con il regolamento pubblicato ora sulla gazzetta Ufficiale, Bruxelles ha gli elementi necessari per poter compiere le sue valutazioni, che dovranno essere completate in tempi utili perché le nuove norme possano o meno partire con l’anno nuovo. In ogni caso l’Italia, allo stato attuale, non rischia multe, ma solo l’ingiunzione da parte della Ue di procedere al recupero presso i beneficiari degli aiuti illegali precedentemente percepiti. Solo nell’ipotetico caso in cui l’Italia ricevesse l’ingiunzione e non procedesse nei tempi stabiliti al recupero, allora Bruxelles potrebbe aprire un’altra procedura d’infrazione che, una volta giunta nella fase finale, potrebbe a sua volta terminare con una multa da parte della Corte di giustizia Ue.

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