Immigrazione, Salvini: “O cambiate Paese o cambiate ministro”.

Non cambia la sua linea il ministro dell’Interno Matteo Salvini sulla nave Diciotti, da due giorni a Catania, con 177 migranti a bordo.
“O cambiate Paese o cambiate ministro” ha detto rivolto agli avversari della sua linea sull’immigrazione. “Se ci sono dei bambini possono scendere adesso. Degli altri con il mio permesso non sbarca nessuno. Se vogliono intervenire il presidente della Repubblica o il presidente del Consiglio lo facciano, ma non con il mio consenso”.
Poi l’attacco al presidente della Camera Roberto Fico, che aveva chiesto di far sbarcare i migranti. “Tu fai il presidente della Camera, io faccio il ministro dell’Interno”, dice nel corso di una diretta Facebook rivolgendosi direttamente a Fico.
E poi ancora: “Sei il presidente della Camera come era la Boldrini, a volte penso che questa carica non porti fortuna; Bertinotti, Fini, Boldrini, occhio che non porta fortuna. Io sono il ministro dell’Interno di un governo che ha un contratto ben preciso e noi lo rispettiamo”. “Leggevo che la Procura di Agrigento ha aperto un fascicolo contro ignoti per sequestro di persona. Sono qua, non sono ignoto”, ha proseguito il vicepremier. “Sono ministro dell’Interno di questo Paese con il mandato preciso di difendere i confini di questo Paese, di occuparsi della sicurezza. Se bloccare una, due, tre, quattro o cinque navi mi comporta accuse e processi, ci sono”.

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