Il San Paolo si chiamerà Maradona Stadium.

di Antonello Laiso. Tra le tante esternazioni  di affetto che abbiamo letto per la fine di Maradona grande calciatore, se ne leggono altre che in questo momento non solo non possono avere senso ma fanno parte di quelle sterili polemiche, e di offesa a quell’uomo carico di amore per il calcio, per i Napoletani, per chi soffriva ma non immune da quelle fragilità dei grandi che spesso portano ad una vita sregolata e nociva .

Caravaggio, Alda Merini, Van Googh, e tanti altri grandi ne sono stati esempio, ma si parla  solo delle loro grandi opere.

Maradona è stato il riscatto di  una città difficile, per quella città capitale del Sud li dove tutto il difficile lo diventa molto più, li dove l’impossibile spesso diventa possibile anche fuori dalle regole, dove la disoccupazione, quel lavoro che non c’è veniva dimenticato la domenica dai boati di quello stadio San Paolo, da quelle feste fuori gli stadi e da quegli scudetti che ci hanno tolto un po’ di quei paccheri dalla faccia che abbiamo sempre sopportato.

Maradona calciatore e’ stato il nostro vanto, il vanto di quella Napoli che quando la nominavi all’estero spesso storcevano la faccia, di quella Napoli che in Austria fermato in auto dalla polizia 35 anni fa ha esclamato “porci” dopo aver appurato la Nazionalita’ e residenza  sulla carta d’identita’.

Allora perche’ sottolineare un qualcosa che pur esistendo annebbia quella visione celestiaca,  quale abbiamo salutato quel grande campione?

Condivido pienamente la posizione di Don Tonino Palmese, di aggiungere a stadio San Paolo il nome di  Maradona. Il Santo ha portato la fede, Maradona gli scudetti e quel riscatto  internazionale di una citta che soffre da sempre.

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