Il ritorno di Rocco Schiavone su Rai2.

di Redazione. Domani sera alle 21.20 su Rai2 Marco Giallini torna ad indossare il loden di Rocco Schiavone, anticonformista vicequestore nato dalla penna di Antonio Manzini (tutti i libri – come per l’altrettanto fortunata serie televisiva del Commissario Montalbano di Camilleri – sono editi da Sellerio). La terza stagione, con la regia di Simone Spada, che andrà in onda, per quattro settimane, su Rai2 da mercoledì 2 ottobre alle 21.20.

In questa terza stagione Rocco Schiavone non è depresso, è malinconico, si sente abbandonato da tutti, anche dagli amici. Non è un personaggio allegro, non lo è mai stato, ma piace anche per questo. Non ci saranno grossi cambiamenti nella nuova serie, si stringerà il rapporto con il suo giovanissimo vicino di casa Gabriele, che cerca di proteggere.

Lo scrittore Manzini, che ha firmato anche la sceneggiatura insieme a Maurizio Careddu, ha sottolineato: “La solitudine è un leit motiv di Schiavone, ma anche dell’uomo moderno del 2000”. Lo scrittore tornerà in libreria con un nuovo romanzo su Schiavone a gennaio, ma il titolo è top secret.

Tutto riparte dal finale drammatico della stagione precedente. Rocco è in profonda crisi esistenziale per essere stato tradito da Caterina, l’unica persona a cui aveva aperto il suo cuore. Sembra essere stato abbandonato anche dai suoi amici, che ormai vedono in lui più la figura dello “sbirro” che quella dell’amico. Rocco però va avanti e continua a indagare sulle umane disgrazie che spesso coinvolgono gli ultimi, gli sconfitti. Preti che nascondono segreti, barboni che si azzuffano per una manciata di verdura marcia, lasciata sui marciapiedi del mercato, croupier che sul tavolo da gioco hanno abbandonato più di qualche fiche.

Giallini è tra gli attori più richiesti al cinema: ha terminato il film è “È per il tuo bene”, di Rolando Ravello e sta iniziato a girare la commedia di Massimiliano Bruno sequel di “Non ci resta che il crimine”. Le polemiche per l’uso delle sigarette? Giallini: “Ma che volete da me? Io fumo per fuma’, come diceva mio padre. Non è una battuta, magari lo fosse, camperei di più. Quando ero ragazzino, papà mi chiedeva spesso di andare a comprarle per lui talvolta mi confondevo con il tipo di sigarette. Mi faceva rifare 10 chilometri a piedi per quelle giuste. Oggi vanno di moda ‘ste cose che aspiri vapore ad acqua, è come fare un duello con le spade di gomma, ma dai…”.

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