Il quinto potere siamo noi, i lavoratori!

di Maria Pia Caporuscio. E’ mai possibile che nessun capo di governo dei Paesi UE si ponga il problema degli effetti che questa “Unione” sta avendo nella vita della popolazione? Possibile che non si chiedano il perché per esser parte dell’Europa, si debbano strangolare i cittadini? Quali sono stati finora i vantaggi per i Paesi membri? In Italia i risultati sono sotto i nostri occhi. La prima devastazione è stata il dimezzamento delle retribuzioni già tra le più basse d’Europa e nel contempo il triplicarsi dei costi dei beni di prima necessità. Solo questo sarebbe dovuto bastare agli italiani, per sollevarsi contro un governo insensato e pretendere l’immediata uscita da questa “gabbia”.
Dall’entrata in Europa sono trascorsi dieci anni e le condizioni di vita degli europei sono scese a livelli da terzo mondo. L’Europa, da sempre considerata la culla della cultura, madre di geni, di inventori, di scienziati e artisti, è stata trasformata in terra di conquista di speculatori senza scrupoli, che la stanno depredando non solo delle ricchezze, ma anche del grado di civiltà che la distingueva, riportandola indietro di secoli. Il feroce massacro dei diritti acquisiti negli anni, della libertà conquistata dopo durissime guerre, sono stati barbaramente cancellati, provocando un collasso democratico senza precedenti. Le banche si sono appropriate dei nostri destini e la politica ha abdicato ai cosiddetti “governi tecnici” in realtà “governi di banchieri”. Per tacitare le proteste delle popolazioni è stata adottata una parola magica: la crisi! Quasi che la stessa sia da addebitare all’incoscienza dei lavoratori, per aver riscosso uno stipendio di mille euro, dopo aver lavorato otto-dieci ore al giorno per trenta giorni. Chissà, avrebbero dovuto lavorare gratis!? La parola crisi non dovrebbe nemmeno essere pronunciata da lorsignori, visto che a provocarla sono proprio quelli a cui hanno dato la facoltà di creare danaro dal nulla, con il quale indebitano le nazioni per poi depredarle, consapevoli che nessuno mai sarà in grado di pagare interessi impossibili da restituire. Le crisi non sono una catastrofe naturale, ma crimini creati dall’insaziabile avidità delle banche e di tutti i parassiti, che ricavano profitti dallo sfruttamento degli uomini. Se i lavoratori fossero consapevoli delle loro forza, se sapessero dell’importanza di essere tutti uniti nel difendere i propri diritti, se capissero che il mondo è diviso in due, “sfruttati e sfruttatori” e che mai si devono seguire o sostenere gli sfruttatori, ma da sfruttati porsi contro di essi, acquisterebbero una potere  tale, da far crollare di colpo questo sistema criminale! Non servono armi, non servono soldi, ma solo la volontà di dire: “Basta!”. Creiamolo noi questo quinto potere. Possiamo farlo, dobbiamo farlo! E’ la sola via che abbiamo per difenderci da soli e fronteggiare gli altri poteri. Basterà unirci tutti insieme e diventeremo una forza che non riusciranno più a sottomettere, una forza capace di non accettare più le “loro” angherie! Per una volta assumiamoci la responsabilità di scriverla noi la storia, basta delegare gli altri. Questo lo dobbiamo agli eroi morti per la libertà e ai nostri figli che non ci chiedono di venire in un mondo come questo. Siamo noi la vita di questo pianeta, “loro” sono soltanto follia pura che se non fermata in tempo, ci porterà tutti verso un viaggio senza ritorno.

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