Il Quantitative Easing restituisca a lavoratori dipendenti e pensionati il maltolto dal cambio £ira-€uro!

Riforme, riformucole, riformette, ma in buona sostanza per chi campa di stipendio e pensione non cambia proprio un bel niente! Anzi, aumentano i prezzi al consumo e aumentano pure le tasse che non solo diventano più gravose di anno in anno, ma che si fanno sempre più numerose, complicate da dichiarare e pure da versare! Ogni governo, infatti, ha l’abilità di complicare la vita ai contribuenti onesti. Oggi la novità si chiama “730 precompilato”. Ancora non si è capito bene come e quando il “precompilato” arriverà ai contribuenti già schedati da un fisco che come al solito si accanisce con i “soliti fessi” lasciando dormire sonni tranquilli ai furbi di sempre.
Si parla di internet, di codici pin, di 137 pagine di istruzioni per la compilazione telematica, ma a tutt’oggi ancora non si sa su quale sito andare ad aprire il precompilato, se arriverà per posta ordinaria o via piccione! Ma, poi, ve lo immaginate un pensionato di 90anni, ammesso e non concesso che abbia un computer e che sappia usarlo, alle prese con mouse e monitor, pin e password, downloud e file in pdf, ecc, ecc? E la vita fiscale del contribuente onesto sarà complicata non solo per i più anziani, ma anche per quelli più giovani. Il 730, infatti, è un precompilato a metà, senza le spese da portare in detrazione! Quindi rivolgersi ai professionisti del fisco, per non incorrere in errori, multe e sanzioni, sarà un passaggio obbligato e soprattutto molto costoso, dal momento che caf e commercialisti hanno rivisto al rialzo i tariffari! Ma il governo va in televisione a dire che sta cambiando questo Paese! Certo, ma in peggio.

L’uncio provvedimento serio che questo governo dovrebbe attuare con decreto d’urgenza, specie ora che arriveranno i denari del Quantitative Easing, è colmare il gap economico che si è creato nei confronti di lavoratori dipendenti e pensionati – che poi sarebbero i “soliti fessi” che pagano fino all’ultimo centesimo di tasse e contributi – con il passaggio dalla lira all’euro! Ma su questo argomento Matteo Renzi, che pure chiacchiera tanto, non spende neppure una parola. Così stipendi e pensioni restano fermi al palo, tagliati dall’inflazione e dimezzati nel loro potere d’acquisto dal folle passaggio dalla lira all’euro che ha portato le buste paga di chi percepiva 2milioni di lire al mese agli attuali mille e rotti euro! I governi italiani voluti dalla Troika e mai votati dagli italiani hanno scippato dalle buste paga e dalle pensioni di ogni lavoratore dipendente e di ogni pensionato circa la metà del proprio reddito! Cosa aspettano a restituire quei soldi?

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