Il progetto EuRare per il reperimento in Europa di terre rare.

di Mauro Guidi. Secondo la definizione della IUPAC, le terre rare (in inglese “rare earth elements” o “rare earth metals”) sono un gruppo di 17 elementi chimici della tavola periodica degli elementi,

precisamente scandio, ittrio e i lantanoidi. Scandio e ittrio sono considerati “terre rare” poiché generalmente si trovano negli stessi depositi minerari dei lantanoidi e possiedono proprietà chimiche simili. Le terre rare sono utilizzate in molti apparecchi tecnologici: superconduttori; magneti; catalizzatori; componenti di veicoli ibridi applicazioni di optoelettronica (es. laser); risonatori a microonde, ecc ed è chiaro quindi che la richiesta di questo prodotto è in continua ascesa con lo sviluppo delle moderne tecnologie fondamentali per la produzione di componenti high-tech di auto, computer e smartphone. Finora, l’industria europea si è affidata alle importazioni da paesi extra-UE ( in particolare dalla Cina), ma questa mancanza di un approvvigionamento interno sicuro significa eccessiva vulnerabilità a carenze impreviste ed aumenti dei prezzi. Il progetto EURARE, finanziato dall’UE, ha gettato le basi per lo sviluppo di un’industria estrattiva europea sostenibile di terre rare per salvaguardare la fornitura ininterrotta di minerali grezzi e prodotti derivati vitali per l’economia dell’UE. I partner del progetto hanno svolto un lavoro geologico e di laboratorio dettagliato per identificare diversi depositi di terre rare in tutta Europa. «Utilizzando processi metallurgici sia convenzionali che innovativi, è stata condotta una prova pilota sui concentrati di minerali ottenuti da depositi in Svezia e Groenlandia, oltre che su minerali provenienti dalla Norvegia e residui di bauxite dalla Grecia», spiega il prof. Ioannis Paspaliaris coordinatore del progetto. La squadra ha sviluppato nuove tecnologie con maggiore efficienza e selettività in varie fasi del trattamento metallurgico, dall’arricchimento del minerale alla produzione di metallo. È stata inoltre elaborata una tabella di marcia per la produzione sostenibile di terre rare in Europa, che comprende una valutazione dei benefici e dei rischi ambientali delle tecnologie EURARE. I ricercatori hanno studiato i concentrati di minerali prodotti per lisciviazione e separazione, producendo tecnologie innovative come fumigazione di silicati, lisciviazione ionica liquida, separazione dell’anione e separazione delle terre rare basata su nanoparticelle. Sono state altresì studiate tecnologie convenzionali e innovative per la produzione di metalli da terre rare, inoltre i partner del progetto hanno combinato dati geografici, mineralogici e tecnologici per creare una banca dati online ad accesso libero. L’accesso a queste risorse fornirà benefici a lungo termine per il settore high-tech europeo aumentando la conoscenza delle risorse minerarie e delle soluzioni tecnologiche dal minerale al metallo, rafforzando così il settore minerario interno europeo. Il progetto accrescerà anche le competenze formando nuovi ingegneri e istituendo un nuovo corso in metallurgia.

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