Il popolo non ne può più di certe politiche e usa il voto per liberarsene.

Stucchevoli professoroni, grandiosi economisti, pomposi filosofi e storici incartapecoriti, giornalai, tuttologi e opinionisti da intrallazzo, esperti non si sa bene di cosa e i soliti ‘video-soloni’ che si riempiono la bocca di diritti e libertà, di pace e democrazia, si avvicendano sistematicamente sui media a stracciarsi le vesti per l’uscita del Regno Unito dalla Ue. Sono arrivati persino a sostenere che su alcuni temi il popolo non dovrebbe mai essere interpellato e che certe votazioni andrebbero riviste e corrette!
Alla faccia della democrazia e della libertà di voto. Costoro blaterano dall’alto di uno status quo che gli consente ancora di galleggiare sopra le macerie umane prodotte dal capitalismo e dalla globalizzazione. Costoro cazzeggiano sulla pelle della gente godendo di retribuzioni esagerate per quello che dicono ma soprattutto per quello che fanno: nulla! Ma quando nel segreto dell’urna viene interpellato il popolo fatto di comuni cittadini che devono quotidianamente combattere per la sopravvivenza delle proprie famiglie, allora le cose cambiano radicalmente. E costoro che “spalleggiano” chi ingrassa sulle spalle della gente – solo per un utilitaristico “do ut des” dacchè se il meccanismo s’inceppa anche per loro finisce il bengodi delle caste – gridano in coro all’apocalisse, al disastro economico e finanziario, al dissesto sociale, quando gli inglesi si permettono di votare l’uscita dalla gabbia della UE per liberarsi una volta per tutte dalle grinfie della Troika, o quando una Raggi o una Appendino stravincono le comunali scalzando le vecchie logiche partitiche e di potere! Lorsignori non gradiscono, e parlano, parlano, parlano… quando farebbero meglio a tacere dal monto che pure stavolta gli è andata di lusso rispetto a quando il popolo tiranneggiato non usava il voto ma i forconi. Il popolo, che qualcuno sta tramutando da sovrano in suddito, è molto più saggio, civile, pacifico ed evoluto delle loro finte democrazie e presunte libertà e, almeno per il momento, ha riposto i forconi. Adesso sta a chi di dovere agire per il bene comune, rispettando la volontà popolare, senza risvegliare sopiti risentimenti forcaioli.

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