Il Pd si ritira in convento.
di Redazione. Chi l’avrebbe mai detto! Gli ex comunisti che si ritirano in convento per ritrovare la retta via, quella smarrita della Sinistra, per riunirsi e darsi un pò di pace, loro eternamente divisi e sempre in guerra, armati gli uni contro gli altri.
Dopo la ‘sbandata renziana’, che ha portato alla cancellazione dell’Articolo 18, a voltare le spalle alla casa madre russa, a strizzare l’occhio all’America quando vince un presidente repubblicano, a recidere il legame tra il Nazareno i lavoratori e le periferie delle grandi città, consolidando, per contro, le interlocuzioni con i cosiddetti poteri forti e i quartieri più ‘in’ delle metropoli.
Dopo la ‘prima scissione’ di Bersani e D’Alema.
Dopo la ‘seconda scissione’ per mano dello stesso Renzi che, prima di separarsi dai piddini e fondare Italia Viva, li ha costretti al governo gialloRosso.
Adesso i compagni di tante sventure si danno convegno nell’Abbazia di Contigliano, tra Rieti e Greccio. E’ qui che il Pd si ‘ritira’ per cercare di definire una “nuova linea”, un “nuovo partito” che sappia formulare alcune proposte di sinistra da sottoporre alla verifica di governo con i 5stelle, magari rispolverando lo Ius Soli e imbarcando qualche Sardina prima di perdere – dopo la faccia – pure l’Emilia Romagna. Chissà!?
Il Pd invece di mettersi in pellegrinaggio per farsi benedire, si ritira in convento per fare gli esercizi spirituali di sinistra, ora et non labora… caro compagno tu LAVORI E IO MAGNO!