Il Paese non può permettersi di aspettare pure Rousseau.

di Antonello Laiso. Quel voto simbolico sulla piattaforma Rousseau da parte di quei circa centomila iscritti al sito,  se pur fossero tale in quel Movimento 5  stelle ha un valore che rasenta spudoratamente un simbolismo nel simbolismo.
Il simbolismo assume allora una valenza di quel meccanismo di difesa e di compartecipazione  sia vs quegli elettori ed iscritti su tale piattaforma, sia dei simpatizzanti, all’ interno di quel movimento ora partito politico deciso a condurre insieme  con chiunque,  per quelle selve che una volta erano oscure.
Quei timori di quelle fronde indecise che pur esistono sono già da come apprendiamo dalla stampa fuori da una linea comune, una dissociazione potrebbe esistere ed alla quale ci si riferisce come mezzo “partes” di non rottura  anche per quel voto sulla piattaforma  .
Ben conosciamo dalla stampa e dagli ultimi risvolti dell’incontro con il prof Draghi che il Movimento 5 stelle e’ dichiaratamente a favore della formazione di un Governo con qualunque forza alternativa nessuno escluso, anzi sembra il contrario da quanto più leggiamo, ovvero che quelle posizioni eventuali  personali  sono a pena di una fuoriuscita a quella linea generale gia’ decisa, in questo caso, ed avallata dal fondatore garante.
Allora quella forma ectoplasmatica di una decisione che si vuol rappresentare, sancita da parte del popolo iscritto ad una piattaforma ad hoc che ben ricordiamo e’ stata sanzionata per ben due volte dal garante della privacy tra l’altro per vulnerabile e scarsamente sicura che valenza potrebbe avere per la creazione di un Governo, fortemente rappresentativo da quella figura Internazionale di cui il mondo ci invidia,  in attesa di quelle riforme ad una ricostruzione di un paese? 

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