Il Napoli è in fuga, ma occhio alla Juve!

di Alberto Sigona. Il Napoli a rotta libera persiste spedito nel solcare i mari della Serie A, senza trovare veri ostacoli che ne intralcino la navigazione. Intanto occhio al ritorno, per certi versi inatteso, della Juventus, diventata una sorta di mina vagante del torneo…

Le ultime due giornate di Serie A hanno ulteriormente chiarito e rafforzato i “concetti” cardine – già palesatisi precedentemente – relativi al torneo in corso, svelandone a grandi linee quella che da qui alla conclusione sarà la tendenza, l’attitudine, l’orientamento. I pregi, i difetti e le predisposizioni dei vari team coinvolti si stanno svelando in maniera via via più delineata, permettendoci di forgiare le sembianze di quello che si prospetta un Campionato guidato in solitario da un solo drappello di uomini di color cielo vestiti. Dopo le ultime uscite giulive il Napoli ha rimarcato a caratteri maiuscoli la propria mole mastodontica, che, salvo involuzioni impreviste e contrattempi non inseriti in preventivo, dovrebbe condurlo a capeggiare a testa alta e con un ritmo elevato la truppa delle aspiranti alla meta proibita.

La squadra partenopea si sta confermando sempre più una corazzata inespugnabile, in grado di reggere gli urti più poderosi. Completa e brillante sotto molteplici aspetti, la compagine di Luciano Spalletti sembra proprio non annoverare punti fragili, e se reggerà dal punto di vista atletico (e mentale) non dovrebbe avere problematiche rilevanti nell’attraccare in porto quello che oggi appare un autentico transatlantico di lusso pressoché inaffondabile in grado di compiere una traversata oceanica. Ad agevolarne l’attracco potrebbe pensarci un nucleo di rimorchiatori ad hoc capitanati dal Milan. Il team di S. Pioli, dopo l’ennesimo passo falso stagionale (stoppato persino dalla fiacca ed impotente Cremonese, che in questo torneo sta limitandosi a timbrare il cartellino…), si appresta a facilitare non poco la spedizione marittima dei campani, trainandoli verso l’agognato golfo della beatitudine. Il gruppo rossonero fa parte, suo malgrado, della non invidiabile cerchia di compagini che riesce a dissimulare per pochi mesi le potenzialità reali, illudendo la piazza ed eludendo i pronostici, prima che i limiti vengano allo scoperto, prima che la nebbia dell’aurora si diradi e venga fuori la limpidezza delle proprie deficienze.

OCCHIO ALLA JUVE

Fra chi non dovrebbe disturbare più di tanto la rotta della capolista, scansandosi da ogni possibile interferenza, c’è certamente la Roma, i cui primi bagliori avevano abilmente camuffato le vere mire del team di J. Mourinho, le cui inclinazioni oggi ci appaiono di già molto inferiori a fronte di quelle vagheggiate, seppur timidamente, sino a poche settimane orsono, confluendo così in un realismo che non concede asilo a certi svolazzi estrosi, gli stessi che sino a non molto tempo fa si concedeva l’impavida Atalanta. La Dea, dopo aver contraffatto per bene le proprie reali aspirazioni (confondendo le idee degli esperti, me compreso), si appresta celermente a spazzare con tanto di ramazza i propri aneliti sfarzosi (e un tantino presuntuosi), sgombrando il campo da ogni residua ambizione altolocata.

Chi ancora non vuole saperne di tumulare le personali aspirazioni nobiliari è senza dubbio la Juventus. La compagine di M. Allegri sembra in procinto di lasciarsi alle spalle il periodo lugubre d’avvio di stagione (che era stato favorito da certe decisioni arbitrali oscene che credevamo estinte grazie al Var), per ritrovarsi silente nella zona calda e seducente della graduatoria, avanzando di soppiatto in direzioni che sino al mese scorso apparivano off limits. La vera mina vagante del torneo potrebbe essere proprio la zebra piemontese…Fra chi non vuole assolutamente arrestarsi innanzi alle barriere poste dalle proprie carenze c’è sicuramente la Lazio, che se non altro potrà limitarsi a differire nel tempo l’imponderabile, che prima o poi dovrebbe condurla nel casolare in cui alloggiano le comprimarie capitanate dalla Fiorentina, squadra sempre in bilico fra la sufficienza e la mediocrità. Quelle stesse comprimarie da cui potrebbe velocemente sganciarsi l’Inter di Simone Inzaghi, anche se per puntare alla vetta dei propositi appariscenti potrebbe già essere troppo tardi. Specie se hai davanti un Napoli lanciato a razzo verso la metà più agognata.

 

You may also like...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *