Il lusso dell’indifferenza.

di Pino Palumbo. Si dice che il male della nostra epoca è l’indifferenza.
Io dico invece che l’indifferenza è “un lusso”. Non ti puoi nemmeno permettere quel “sentimento”. E qui già ci sarebbe molto da dire! Se l’indifferenza è “nulla, niente”, può essere un sentimento? Sentimento è un termine “nobile” che lo si attribuisce ad: Amore, Amicizia, Affetto, Anima, Altruismo (che strano che i primi “sentimenti” che mi sono venuti in mente comincino con la “A”, forse per trovarli immediatamente quando li cerchi), e quindi come si può associare sentimento a “Indifferenza”.

L’indifferenza è anzi l’anti-sentimento! E’ la tomba dell’Amore, la tragedia dell’Amicizia, lo sberleffo per l’Affetto e il ridicolo per l’Altruismo o la paralisi dell’Anima. E’ comunque un segno di morte prematura. Ovviamente non intendo morte “fisica”, ma proprio la morte … del “sentimento”.

Come è possibile che questo virus oggi, nella nostra epoca, ci stia devastando alla pari dell’epidemia manzoniana della peste dei Lanzichenecchi!

Come è possibile che in un mondo dove ci sono tante opportunità di conoscenza, di visione, di apprendimento per ciò che accade all’altro capo del mondo, in un mondo di globalizzazione e di “apertura totale”, si riesca a restare indifferenti verso le sofferenze di popoli in guerra, di popolazioni decimate dalla fame, da malattie che nel “nostro mondo” sono a dir poco…”banali” (che qui fa da sinonimo a curabili!).

Come è possibile che lasciamo che si propaghi così facilmente tra i nostri cuori, tra i cuori dell’umanità?

A volte si è “indifferenti” addirittura a quello che accade dietro la porta affianco; a quello che succede sullo stesso marciapiede in cui camminiamo, sullo stesso autobus con il quale ci spostiamo o addirittura, a volte, nella stessa casa in cui viviamo (pensiamo a quelle violenze domestiche, sessuali e no, dove uno o l’altro convivente dichiara: “Non mi ero accorta/o di nulla!”. No…diamine! Non è (quasi mai) possibile che questo accada!

Spesso ci si nasconde proprio dietro “lei”, dietro a quell’indifferenza che diventa “sabbia per la testa degli struzzi”. Penso che sia meglio essere affrontato, magari anche insultato a volte, che passare inosservato! Penso sia meglio “affrontare, insultare” e non far finta di niente! Perché l’indifferenza è figlia del violento, del complice, dell’arido, del presuntuoso, dell’insensibile, del “miope”, del superficiale, dell’irriconoscente, del… del e… ancora del! A meno che non sia premeditata, allora diventa figlia…”del perfido”.

Lo so, vi starete chiedendo allora: “E quindi? Perché l’indifferenza è un lusso?” Ebbene, premetto, ammetto e condivido che è veramente “la peste dei nostri giorni” e, a mio avviso anche, “la peggior espressione dei rapporti umani!” … ma questa è la mia risposta:

“A volte la si vorrebbe provare per quelle persone, quelle situazioni, quegli accadimenti, quegli orrori che danno sofferenza, ma non ci si riesce! Spesso non si riesce “nemmeno” a provare indifferenza, nei confronti della fonte del nostro malessere, del nostro dolore … ed è perciò che… “L’indifferenza è un lusso”.

Vorrei concludere con tre citazioni che molto mi piacciono, proprio perché distanti come “fonti”, e quindi per concetto, l’una dall’altra, ma che tutte rendono bene l’idea di quanto sia “terribile” l’indifferenza.
– “L’atteggiamento di indifferenza verso il mondo esterno è un prodotto del narcisismo primario in cui ad essere investito di interesse non è il mondo, ma l’Io”. (Sigmund Freud)
– “Sorridi sempre, anche se è un sorriso triste, perché più triste di un sorriso triste c’è la tristezza di non saper sorridere.” (Jim Morrison)
– “L’indifferenza è l’ottavo vizio capitale.” (Don Andrea Gallo)

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