Il lavoro che ruba la vita. di Yvan Rettore

di Yvan Rettore. Il lavoro dovrebbe essere una parte non dominante della propria esistenza e servire soltanto per garantire ad ogni essere umano una vita dignitosa.
Oggi, invece è talmente invadente da occupare in modo preponderante quasi ogni attimo della propria esistenza.
E anche se si ama il proprio si lavoro, diventandone schiavi per riuscire a vivere, non si può certo dire di essere felici. Anzi semmai è proprio il contrario!
In realtà, la serenità (e non la felicità che è fatta di momenti, confusione frequente in Occidente), dovrebbe provenire anche da ben altre sfere di attività al di fuori del lavoro, in grado di esaltare i propri talenti e passioni pure in altri ambiti e di realizzare l’emancipazione completa di ogni singolo individuo.
Questa non può di certo avvenire limitandosi al solo mondo professionale.

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