Il Giorno del Ricordo, in memoria delle vittime delle Foibe.

di Gabriele Sperelli. Il Giorno del Ricordo, istituito dallo stato italiano a partire dal 2004 ogni 10 febbraio, è l’occasione in cui vengono commemorate le vittime della Strage delle Foibe e l’esodo della popolazione di origine italiana dai territori dell’Istria e della Dalmazia a seguito della Seconda Guerra Mondiale e l’instaurazione del regime del Maresciallo Tito nell’allora Jugoslavia.

Si stima che tra l’armistizio dell’8 settembre 1943 e i trattati di pace di Parigi del 10 febbraio 1947, la cui data si fa coincidere con la ricorrenza, furono gettati nelle foibe, le cavità naturali formate dai corsi d’acqua nel terreno carsico della regione tra l’odierno Friuli-Venezia-Giulia e la Croazia, le salme di almeno 5000 civili e militari italiani autoctoni morti o giustiziati nei campi di concentramento dei partigiani jugoslavi e dell’esercito di Tito. La repressione etnica e nazionalista operata dall’appena instaurato regime socialista nei paesi balcanici vide poi come conseguenza diretta, nell’immediato dopoguerra, l’esodo dei sopravvissuti di etnia italiana verso il territorio d’origine.

GIORNO DEL RICORDO: IL MASSACRO NELLA QUESTIONE BALCANICA.

Frasi per non dimenticare le FoibeSe il massacro delle Foibe viene spesso contestualizzato nell’ambito del caos generato dalla caduta del regime fascista in Italia che lasciò i militari impegnati sul fronte dell’Adriatico orientale in balia della repressione delle forze partigiane jugoslave, l’origine della questione delle Foibe deve essere intrecciata alla contesa secolare dei territori di Istria e Dalmazia già più volte al centro di dispute e conflitti nel corso della storia. La composizione etnica della regione, come quella di tutta l’ex-Jugoslavia del resto, è frutto di un sovrapporsi di popolazioni di origine variegata da sempre in precario equilibrio. Il regime di comunista di Tito, per tutta la sua storia, mirò a creare un’identità autenticamente slava che escludeva le altre etnie presenti nel territorio. L’Italia fascista invece rivendicava le terre irredente nella regione a seguito della Prima Guerra Mondiale e allo scoppio del secondo conflitto invase i paesi balcanici con l’aiuto della Germania Nazista. Quando le sorti della guerra si capovolsero, la rabbia delle forze jugoslave si scaricò sui militari e i civili italiani sul territorio, che furono deportati e internati in campi di concentramento. I cadaveri di coloro che vi persero la vita venivano macabramente “infoibati”, ossia appunto gettati nelle cavità naturali del terreno, il che rende ancora oggi quasi impossibile una quantificazione effettiva delle vittime.

CELEBRAZIONI DELLA RICORRENZA.

La triste vicenda delle Foibe si concluse con i trattati di Parigi, che assegnavano alla Jugoslavia i territori contesi. La popolazione italiana sopravvissuta fu protagonista allora di un esodo verso i territori della penisola di origine. Con la legge del 2004 la Repubblica Italiana assegna ai parenti delle vittime delle deportazioni e dell’esodo una medaglia commemorativa e celebra al Quirinale il ricordo della strage attraverso un intervento del Presidente della Repubblica in carica. Si tengono inoltre numerose iniziative in concomitanza del Giorno del Ricordo nelle scuole e nei luoghi toccati dal massacro, come Trieste, primo approdo degli esuli in fuga dalla repressione di Tito. La città vedrà organizzati per tutto il mese di febbraio una serie di eventi, convegni e dibattiti sulla questione e la deposizione di corone d’alloro commemorative presso le foibe di Monrupino e Basovizza, dove si trova il centro di documentazione nazionale dedicato alla tragedia.

Fonte: https://style.corriere.it/news/eventi/giorno-del-ricordo-foibe/

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