Il gioco del ricatto.

di Lucia Fancello. La Rai ha appena trasmesso un film in prima serata su Rai2: Il Gioco del ricatto. Venerdì sera in prima serata.
Una persona trascorre diversi anni in galera e lì impara delle tecnologie non comuni. Mette addosso a una persona delle apparecchiature e vede e sente tutto quello che vede e sente questa persona. È inquietante.
Nel film le apparecchiature si trovano in un berretto di lana da mettere in testa.
La persona esce dalla galera e rapisce la figlia della sua ex, che nel frattempo si è rifatta la vita con un altro.
Poi la costringe a mettersi il cappello in testa e la controlla a distanza. Infatti ha dei monitor e cuffie con cui vede e sente tutto quello che avviene attorno a lei.
Sotto il ricatto di uccidere la figlia le chiede attraverso un auricolare di fare le cose più vergognose, al solo scopo di vendicarsi per essere finito in carcere. La colpa sarebbe di lei.
È un film che vuole trasmettere un messaggio: queste apparecchiature ormai esistono per davvero ed è possibile controllare una persona a distanza.
Proviamo a ipotizzare che queste apparecchiature si possano mettere addosso a una persona con un microchip sottocutaneo microscopico.
Quante istituzioni o aziende sarebbero interessate ad acquistarlo? Molte.
Fonti bene informate ci riferiscono che dietro il fenomeno delle “voci” che si sentono ci sia proprio questo.
Come ho scritto nel mio recente articolo “Si sente parlare a Catania” coloro che parlano controllano alcune persone cui hanno messo addosso delle apparecchiature. Dicono che è un gioco, ma in realtà le stanno testando o stanno facendo vedere a potenziali acquirenti come funzionano.

You may also like...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *