Il Dow Jones della coppia!

L’amore, i sentimenti, il sesso, le relazioni interpersonali, l’armonia della coppia, le affinità caratteriali, le diverse complicità, contrariamente alla fisica o alle matematiche, non ubbidiscono a regole scientifiche generali. Ma in mancanza di teoremi, alcuni scienziati hanno tentato di modellizzare certi aspetti sociali. Oggi tocca all’alchimia dell’amore. Alcuni ricercatori americani dell’Università di Washington affermano di aver messo a punto un modello matematico per predire la durata di una coppia. John Gottman, direttore dell’Istituto di Ricerca sulle Relazioni, deplora che la psicologia sociale tenda a sottovalutare le matematiche. Secondo lo psicologo, nel corso di una seduta terapeutica in coppia, basterebbe qualche minuto di discussione su un soggetto di disaccordo difficile da abbordare, come il denaro o il sesso, per fare emergere i problemi soggiacenti. La gestione di questi intoppi permetterebbe di prevedere se gli innamorati trascorreranno insieme lunghi giorni felici. Per esempio, se il marito alza gli occhi al cielo, si sottraggono dei punti dal barometro dell’amore. Se affiora lo humour si aggiungono dei punti… La valutazione è così trascritta su un grafico soprannominato “Dow Jones della conversazione“. Se la tendenza è all’inflazione, è di buon augurio per le nostre tortorelle, ma se la curva precipita, il cielo dell’amore si rannuvola. Accompagnati da questionari e misurazioni della pressione arteriosa, questi parametri vengono inseriti in un modello matematico in grado di interpretare e di prevedere. “Le matematiche utilizzate sono a livello elementare, mentre i risultati offrono una precisione sorprendente” aggiunge il Prof. Murray. Testato su 700 coppie sposate di recente e verificato 4 anni più tardi, questa macchina infernale ha permesso di identificare i futuri divorzi con una precisione del 94%. Le equazioni permettono di classificare la relazione in base a differenti modelli di coppia, fra cui tre sono giudicati potenzialmente stabili a lungo termine: 1) I peace and peace. Questi ultimi evitano in ogni modo i conflitti e non litigheranno mai. In caso di divergenze, l’ascolto non è mai seguito dal tentativo di convincere l’altro; 2) L’amore litigarello. Come degli avvocati in Pretura, queste coppie possono rimbeccarsi per un nonnulla ma tendono a durare malgrado gli scambi appassionati; 3) I caschi blu. Ciascuno ascolta l’altro, ne rispetta l’opinione e in tal modo la coppia litiga molto raramente.
Secondo il Prof. Gottman, i problemi sopraggiungono nelle coppie formate da personalità che non possono accordarsi. Come ad esempio una donna pronta a litigare e un marito che schiva i conflitti. Lo psicologo ritiene che i grafici ottenuti con questo modello matematico possano aiutare le coppie a evitare il divorzio, osservando l’evoluzione delle curve in rapporto agli atteggiamenti dei partner. Disponendo di una rappresentazione visiva dell’origine del disaccordo, lo psicologo considera di potere indurre le coppie a una maggiore armonia: consigliando all’uomo di rispondere agli attacchi della donna e alla donna a moderare gli eccessi d’ira, per esempio. Mettendo quindi in evidenza le debolezze della coppia, il terapeuta afferma di essere riuscito a aiutare il 65% delle coppie che hanno così abbandonato l’idea del divorzio. Ma secondo questi risultati presentati simbolicamente il 14 febbraio (il giorno di San Valentino), l’amore può essere ridotto a una semplice equazione?
Psicoterapeuta, formatore e sessoterapeuta, Alain Héril ammette di essere scettico quanto a questo genere di approccio che tende a ignorare una dimensione essenziale: l’inconscio. “Che cosa fa sì che una persona ne scelga un’altra? Oltre agli elementi quantificabili, molti altri elementi difficili da valutare (la voglia, il bisogno) fanno in modo che si tratti di quel partner e non di un altro. Inoltre, tali modelli non hanno nessun valore universale e sono del tutto radicati in un contesto culturale: nella fattispecie, occidentale. Che valore attribuire ai risultati di questo programma nelle società orientali?”. Secondo lui, quest’approccio meccanico secondo il quale tale atteggiamento di un partner provoca tale reazione dell’altro, è una semplificazione un pò sommaria della realtà. Nondimeno, la possibilità di potere disporre di un supporto visivo nella psicoterapia della coppia potrebbe avere un effetto stimolante, permettendo di superare alcune inibizioni . Non si tratta in alcun caso di una soluzione definitiva. Infine, riassumere il successo di un tale strumento vantando la percentuale di coppie che hanno abbandonato d’idea di divorziare è alquanto criticabile. “Entriamo in effetti in un sistema di giudizi morali. Il divorzio è considerato come un insuccesso, mentre in realtà la separazione è a volte la garanzia di una vita personale più felice. Una separazione non è sempre una cattiva cosa e alcune coppie ne sono perfettamente coscienti”, aggiunge Alain Héril. In un contesto morale molto puritano, quest’approccio matematico delle relazioni potrebbe davvero costituire un’eccezione culturale…

You may also like...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *