Il discorso del coniglio.

Crescete e moltiplicatevi, ma senza esagerare. I buoni cattolici, dice Papa Francesco, non devono fare figli come i conigli, massimo si arriva a tre, poi basta! Il discorso del “coniglio” segue a quello del “pugno” dato a chi insulta la mamma in riferimento all’eccidio di Charlie Hebdo e a quello della “pedata” con l’aneddoto di quando Bergoglio era vescovo a Buenos Aires e appena nominato, ebbe a che fare con due persone che volevano corromperlo: “In quel momento io ho pensato ‘cosa faccio?
Li insulto, gli do un calcio dove non batte mai il sole oppure faccio lo scemo. E ho fatto lo scemo”. E poi l’appello per i poveri: “c’è sempre più assuefazione a vedere la grande povertà accanto alla ricchezza estrema. Forse stiamo tornando alle ‘caste’ e forse quando le persone vengono scartate e emarginate, si può parlare di ‘terrorismo di Stato’, ha aggiunto. Papa Francesco vive con semplicità ed il suo linguaggio è altrettanto alla mano: semplice, immediato, diretto. Tutti noi lo ascoltiamo a bocca aperta! Ma da peccatore che per non sfornare figli come un coniglio usa “il preservativo” perchè non vuole rinunciare ad amare e desiderare la propria donna non solo al fine di procreare, ma soprattutto per vivere insieme anche il piacere sessuale, mi preoccupa il fatto che alla lunga questo suo parlare, mai seguito da fatti concreti, rischi di togliergli autorevolezza e credibilità facendolo assomigliare, più che a un moderno prete argentino, ad un giovane premier toscano di mia conoscenza.

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