Il contratto con gli italiani. Parte seconda.

Il Cavaliere ha in tasca il “contratto”: “Nel ‘contratto con gli italiani’ che il Pdl sottoporrà agli italiani è prevista una manovra di 80 miliardi in 5 anni fatta tutta di tagli, e con carte dei risparmi l’introduzione del quoziente familiare”. Il contratto sarà elaborato e presentato “nei prossimi giorni”. Berlusconi spiega che bisogna partire dal taglio della spesa pubblica: “Pensiamo di poter arrivare al 10 per cento nel giro di 5 anni”, il che significa 80 miliardi, visto che l’ammontare della spesa dello Stato è di circa 800 miliardi. Si tratta di “16 miliardi l’anno”, ha sottolineato l’ex premier, che verrebbero così utilizzati: “otto miliardi per la riduzione del debito, quattro miliardi per le imprese andando progressivamente all’eliminazione di quella tassa, cioé l’Irap, che è la più odiosa per le imprese, perché la pagano anche quelle che non fanno utili, perché va sul costo del lavoro e dei prestiti finanziari. Infine quattro miliardi per dare l’avvio al quoziente famigliare”. E poi la lingua torna a battere dove il dente duole: “Mario Monti farà una comparsata nella politica italiana. Da parte nostra non vedo alcuna possibilità di collaborare né con lui né con Fini e con Casini, che ormai conosciamo purtroppo bene e sappiamo di che pasta sono fatti. Ci siamo cascati tutti nel giudizio su Monti, io per primo. Poi lui via via si è appalesato per quello che è ed è diventato: un piccolo protagonista della politica italiana che si è alleato con i due protagonisti più vecchi, in campo già trent’anni fa con cui non potrà procedere ad alcun rinnovamento. Monti ha buttato per l’aria il bipolarismo, unica possibilità perché un paese abbia un vero governo. In Italia, dovremmo avere il Pdl da un lato e la sinistra dall’altro. Monti nel mezzo ha tentato di fare l’ago della bilancia ma credo che non gli riuscirà.”.

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