Il capitalismo, una bestia mai sazia!

di Maria Pia Caporuscio. Mi rendo conto che toccare certi interessi nuoce gravemente alla salute. Questa bestia mai sazia, vive e si nutre del sangue della povera umanità e denunciarlo, equivale a difendersi dalla bomba atomica usando il fucile. Per il capitalismo la vita non è un diritto ma un affare e lo dimostra in tutte le maniere, anche nel diffamare la forma opposta che un certo Karl Marx ci aveva illustrato, per cui contro di lui e le sue verità si sono scatenati, riuscendo ad imporre il credo di Satana al genere umano. Purtroppo oggi se ne cominciano a sentire gli effetti nefasti.
Le nazioni stanno vivendo sulla propria pelle una crisi devastante, prodotta proprio da questo infernale “sistema” di cui la classe politica ne dovrà rispondere. Le complicità, la violazione dell’ordine giuridico, la cessione di tutti i diritti, l’abdicazione della sovranità, l’inclusione di clausole che violano i principi generali del diritto, la condivisione della frode come metodo, il sottomettersi alle esigenze del “mercato”, ignorando che lo Stato è uno Stato e non un volgare commerciante, violandone la dignità di nazione sovrana. A questi gravissimi comportamenti occorre aggiungere la trasformazione del debito sovrano in un immorale debito privato, che mai potrà essere estinto, per gli interessi da usura, che si è costretti a pagare. Tutto questo è qualcosa che grida vendetta. In seguito a ciò si rende necessario fermare la degenerazione di questo sistema, reagire alla sottomissione, interrompere il saccheggio delle nazioni e questa architettura scandalosa. Le nazioni devono tornare alla sovranità, alla non ingerenza da parte della finanza, al rifiuto delle privatizzazioni e alla svendita delle risorse. Questa dittatura capitalistica va condannata! E’ urgente fermare questa “economia” pazzoide che sta trascinando nel baratro intere nazioni. Economia basata sullo spreco, quando necessita una economia solidale. Non è possibile continuare a sottostare all’avidità di questi predatori, che privatizzano la ricchezza e socializzano la povertà. Questo capitalismo sta violentando anche la natura che è patrimonio di tutti gli esseri viventi, espropriandola per tornaconto privato. Un capitalismo distruttore, tanto da tradurre in denaro gli alberi, l’acqua, la Terra per trarne profitto, in una vera e propria orgia predatoria delle fonti naturali della vita. E’ necessario promuovere una profonda riflessione sul “sistema capitalistico” che promuove la privatizzazione delle risorse, quando necessita uno sviluppo integrale, attraverso l’armonia e l’equilibrio per costruire una società giusta, equa e solidale, senza povertà. Superare la povertà è un diritto e ogni Stato deve promuovere uno sviluppo sostenibile, nazionalizzando le risorse naturali che appartengono al popolo. Risorse che devono essere sotto il controllo dello stato, perché non possono continuare ad essere un beneficio economico delle multinazionali. Non esiste sviluppo distruggendo la natura e urge porre fine a questo saccheggio. Il capitalismo non è mai stato una soluzione ai problemi della popolazione, ma lo sfruttamento, la sottomissione della popolazione ai propri interessi. Si rende perciò necessario mettere fine a questo tipo di politiche che stanno portando alla distruzione dell’umanità. L’alternativa esiste già da duecento anni e a beneficiarne sarebbe l’intera popolazione e non solo le élites del potere, come succede adesso.

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