I truffati di Banca Etruria: “Il PD attacca Visco per far dimenticare le responsabilità di Renzi e Boschi”.

di Marco Dozio. “La mozione del PD contro il governatore di Bankitalia Visco è ridicola, piccola strategia propagandistica con l’obiettivo di far leva su un target di cittadini poco informati. Un tentativo di oscurare le responsabilità di Renzi e Boschi negli scandali bancari”, così Silvia Battistelli dell’Associazione Vittime del Salva-banche commenta al Populista l’ultima mossa dei renziani,
i quali ora si scagliano contro Visco nella speranza di rifarsi una verginità politica a ridosso della campagna elettorale. “Siamo di fronte a una barzelletta, il giochetto politico è scaricare tutte le colpe su Bankitalia affinchè i cittadini dimentichino quelle di Renzi e Boschi, premier e ministro del governo che approvò il Salva-banche. Noi come associazione chiedemmo fin da subito le dimissioni di Visco, con tanto di petizione. Renzi è solo alla ricerca di una manciata di voti e per farlo ha individuato un capro espiatorio”, aggiunge la rappresentante dei risparmiatori truffati, quelli a cui il governo Renzi azzerò i risparmi con il decreto Salva-banche del novembre 2015, con l’Italia che fu tra i primi ad applicare la norma del bail-in voluta dall’Unione Europa.

Vogliono far dimenticare il ruolo della Boschi nello scandalo di Banca Etruria, con annesse pressioni su Unicredit denunciate da Ferruccio De Bortoli. Vogliono far dimenticare gli scandali di Mps, banca governata per anni e anni da uomini legati al PD. E vogliono far dimenticare anche la beffa di una commissione parlamentare sulle banche istituita a fine legislatura, a due anni dai fatti, oltretutto con dentro Francesco Bonifazi, vicino alla Boschi e socio del fratello del sottosegretario: uno spreco di soldi, una mera iniziativa di facciata, una presa in giro per gli italiani”. Battistelli teme l’oblio. Ha paura che i cittadini abbiano la memoria corta: “Il Renzi che vuole cacciare Visco è lo stesso che ha difeso l’operato di Bankitalia per un anno e mezzo. Purtroppo in Italia c’è la tendenza a dimenticare presto gli scandali e soprattutto i loro responsabili, politici e non politici. Queste manovre opportunistiche servono per riscrivere la storia. Così un giorno si dirà che il PD ha proposto una mozione contro Visco e istituito la commissione d’inchiesta, senza contestualizzare gli eventi. I fatti, purtroppo, oltre che dimenticati tendono a essere mistificati”. Tra i 4 istituti coinvolti dal provvedimento ci fu Banca Etruria, il cui vicepresidente era Pierluigi Boschi, padre dell’allora ministro Maria Elena e già sanzionato da Banca d’Italia per “violazioni di disposizioni sulla governance, carenze nell’organizzazione, nei controlli interni e nella gestione nel controllo del credito e omesse e inesatte segnalazioni alla vigilanza”. E persino secondo i quotidiani progressisti la mano del sottosegretario alla presidenza ha inciso nel documento anti-Visco, il quale, per pura coincidenza, aveva avallato la causa di responsabilità contro gli amministratori di Banca Etruria. “

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