I padri separati sono i nuovi poveri!

Posti in piedi in Paradiso” è l’ultima fatica cinematografica di Carlo Verdone. Nel film, in uscita il 2 marzo in tutte le sale cinematografiche, l’attore e regista romano racconta i padri separati, a cui vengono spesso tolti, con troppa disinvoltura, casa, figli e soldi.
Finalmente i ‘nuovi poveri’ avranno un film che parla di loro. Non è molto, ma pur sempre qualcosa per chi si ritrova povero all’improvviso e costretto a cercare di sopravvivere con poche centinaia di euro al mese.
Questo capita ai tre protagonisti del film, Ulisse (Verdone), ex discografico di successo, Fulvio (Pierfrancesco Favino), critico cinematografico degradato al gossip, e a Domenico (Marco Giallini) prima imprenditore e ora agente immobiliare di serie B che arrotonda il lunario facendo il gigolò.
Tutti e tre con i figli a carico, si ritrovano per necessità a vivere in un appartamento in affitto insieme. Inizia così la loro convivenza e la loro amicizia, ma anche il loro riscatto nonostante un finale malinconico. Il film, distribuito e prodotto da Filmauro, arriverà nelle sale domani 24 febbraio.
Nel cast Micaela Ramazzotti, Nicoletta Romanoff, Diane Fleri e il figlio di Verdone, Paolo. In un cameo, l’esordio cinematografico dell’imitatrice Gabriella Germani. Così Carlo Verdone commenta il suo film: “Ho scelto un tema difficile per una commedia. Il tema di una vera emergenza sociale, quella dei mariti separati e divorziati che vedono gran parte del loro stipendio andare a sostegno delle loro mogli e figli creando così un’ulteriore categoria di nuovi poveri.
Una cosa di cui si è parlato molto negli ultimi due anni e che ha visto nascere associazioni di mariti separati, una casa dei padri separati. Insomma per chi si ritrova a vivere con 400 o 500 euro è una vera tragedia.
Comunque – ci tiene a dire – non è un film contro le mogli, contro le donne, anche perchè almeno due mariti protagonisti nel mio film se la sono meritata questa situazione, ma ad esempio nel caso del mio personaggio non è proprio così, c’è stato un accanimento contro di lui.
Ci vorrebbe una sorta di grande equilibrio nel giudicare certi casi. Anche se il marito ha torto bisogna calcolare comunque la sua reale disponibilità a pagare.
Certe volte tante sentenze sono davvero troppo spietate. I miei film nascono sempre dalla realtà. Ovvero amo osservare quello che mi circonda estrapolare alcuni messaggi e rivisitarli con ironia.
Cerco insomma di fare la commedia canonica, come fa anche Virzì. Mescolare temi drammatici e ironia.
È il caso anche di ‘Posti in piedi in Paradiso’, che ha un finale malinconico, ma anche aperto alla speranza. Perché alla fine, come si vedrà nel film, saranno i figli in qualche modo a salvare quei padri che sono molto spesso meno maturi di loro”.

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