Crisi di Governo. Conte2 sull’orlo del baratro. Italia nel baratro.

di Redazione. Governo sul baratro della crisi? Lo scopriremo solo tra qualche giorno, ma una cosa è certa: l’Italia nel baratro c’è finita già da molto tempo, troppo, e lì giace!

Il premier Giuseppe Conte esce dal silenzio e si cala le braghe di fronte agli “all’upo, all’upo” di Matteo Renzi e parla di rafforzare la maggioranza del suo governo, parla di un confronto con le forze che sostengono l’esecutivo, ma anche con l’opposizione e le parti sociali, parla di sostenere e migliorare la vita delle famiglie, dei lavoratori, delle imprese, parla di tutelare il diritto alla salute dei cittadini, parla di assicurare un futuro ai nostri giovani.

Parla, parla, parla di tutto, ma non di rassegnare le dimissioni.

Governo, quindi, sempre in bilico sull’orlo del precipizio, ma la colla che lo tiene inchiodato alle poltrone è più forte di qualsiasi scossone e nel baratro ci rimangono solo gli italiani: il governo gialloRosso resta sempre in bilico sull’orlo del burrone, ma non cade, non ci finisce dentro.

Rassegniamoci pertanto a bere l’amaro calice sino a fine legislatura, nel 2023, primo perchè nuove elezioni, tranne Salvini e la Meloni, non le vuole nessuno, secondo perchè anche l’alternativa non si prospetta migliore dell’attuale governo.

Auguri, quindi, a quei pochi italiani baciati dalla Lotteria Italia e che l’hanno ‘sfangata’.

A tutti gli altri connazionali non ci resta che augurare un in bocca al lupo, con piena facoltà di rispondere:
“Crepi il lupo” o “Viva il lupo”!

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3 Responses

  1. Year ha detto:

    Conte vuole il faccia a faccia con Renzi in Senato.

    Magari tramite un voto parlamentare per dimostrare chi vuole realmente la crisi in piena pandemia e per verificare se il leader di Italia Viva intende davvero ritirare i ministri e togliere la fiducia ai giallorossi. I pacifisti del Partito democratico sperano che entrambi facciano un passo indietro, salvaguardando le condizioni per una ripartenza.

    Da una parte il premier deve aprire ufficialmente al rimpasto; dall’altra l’ex sindaco di Firenze deve promettere di non mettere un veto sul nome di Conte.

    Che a quel punto potrebbe rinunciare al voto in Aula e salire al Colle per dimettersi lasciando così uno spiraglio per il “ter”.

    Renzi, si legge su La Repubblica, addirittura avrebbe già pronta una bozza di intervento per far crollare tutto:

    “Può darsi che avrei dovuto smettere di fare politica, ma certo lei doveva iniziare a farla dopo essere diventato premier. E invece lei e la politica siete due campi che non si incontreranno mai”, sarebbe pronto a dire in Aula.

    Per poi aggiungere: “Tra scegliere di far fallire il suo progetto o l’Italia, scelgo la prima”.

  2. Teresa B. ha detto:

    Noi di IV stiamo facendo grande sforzo perchè per noi il tempo è già finito.

    Ora bisogna dire che cosa si vuole fare: Conte vuole misurarsi con la soluzione dei problemi allora non minacciasse di andare in Parlamento perchè in Parlamento bisogna andare, in Parlamento si va e si avanzano le proposte, se si ha il consenso si governo se no si passa la mano.

    Noi parleremo con un documento in modo che nessuno possa ricostruire retroscena.

    Non chiediamo posti in più ma soluzioni che non sono arrivate.

    Già oggi ci devono essere dei segnali molto chiari.

    Si cominci a scendere dal piedistallo.

    Qui nessuno è insostituibile, non lo sono io, non lo è Iv, non lo è neanche il presidente del Consiglio.

    Anche il Pd ha posto problemi poi se si vuole derubricare tutto perché si vuole isolare Renzi, facciano i loro giochetti.

    Anche Zingaretti in passato al tavolo con Crimi e Conte ha messo dei punti al tavolo per un un impianto programmatico. Ora sono risolti tutti i problemi?

  3. Elena S. ha detto:

    Renzi bau, bau…. abbaia ma non morde!

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