Governabilità. Il Pd come il Psi di Bettino Craxi.

Salvini e Di Maio stigmatizzano, almeno di clamorosi ravvedimenti che in politica sono sempre dietro l’angolo, che non andranno mai e poi mai insieme a Palazzo Chigi. Pertanto, siccome un governo bisognerà pur metterlo in piedi per non tornare di nuovo alle urne, cosa che nessuno vuole, sia il Centrodestra che il M5S ‘aprono’ al Pd, che paradossalmente, nonostante le idi di marzo, si ritrova in una posizione di ‘dominus super partes’ della governabilità del Paese. Infatti sarà proprio il Pd a dare le carte e a dettare le regole del gioco, alla faccia dei milioni di voti presi da Salvini e Di Maio che però non hanno i numeri per essere maggioranza di governo. I dem, quindi, nonostante il tracollo elettorale, diventano l’ago della bilancia per la formazione del governo della XVIIIª Legislatura. Pertanto, Centrodestra e M5S hanno iniziato il corteggiamento del Nazzareno, perché… “No dem, No party”, ovvero senza il Pd non si fa nessun governo. E come accadde nella prima repubblica, con Bettino Craxi che con un pugno di voti si prese il governo del Paese, così oggi capita al Pd di Renzi o di chi per lui deciderà di far pendere i propri seggi parlamentari dalla parte di Salvini, dove ne servono circa la metà, o dalla parte dei 5Stelle dove servono praticamente tutti quanti i parlamentari del Pd!

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