Giulio Tremonti: ‘Oggi come 10 anni fa, siamo alla vigilia di una crisi finanziaria’.

Il prezzo di questa crisi senza fine lo continuano a pagare i lavoratori con stipendi eccessivamente bassi rispetto al costo della vita e una tassazione record, che non ha precedenti in Italia e nel resto d’Europa. Gli imprenditori vogliono spendere quanto meno possibile in salario e formazione, e i lavoratori sono costretti a scendere a compromessi che erano impensabili prima dell’attuale crisi. Si accetta un posto di lavoro a qualsiasi prezzo, non importa quanto sia basso. Il diktat è prendere o lasciare. Un ricatto che chi ha una famiglia da mantenere, un muto da pagare, le bollette in scadenza e non ha il coraggio o la possibilità di espatriare, non può rifiutare.
Così la ricchezza si concentra nelle mani di pochi, non viene redistribuita, i consumi crollano, l’economia ristagna e il Paese è in perenne recessione. A 10 anni dalla grande crisi finanziaria che ha messo in ginocchio il mondo partendo dagli Stati Uniti e che ancora blocca la ripresa in Italia, il pericolo di ricaduta è più concreto che mai. A suonare l’allarme è Giulio Tremonti: “Dal 2007 a oggi le cause della crisi sono ancora tutte lì. Se allora c’erano numeri eccessivi, oggi sono esplosivi. La liquidità eccessiva che ha causato la crisi dieci anni fa, oggi è esponenzialmente superiore. La finanza sta subendo una mutazione genetica spaventosa. Ci sono tutti gli elementi in cui nascono le famigerate bolle”.
Le analogie con 10 anni fa, prosegue l’ex ministro dell’Economia del governo Berlusconi, sono inquietanti: “Siamo in agosto, come nel 2007, e nella tradizione le crisi scoppiano in questo mese, fatalmente negativo. E siamo nella ricorrenza del decennale.
C’è un terzo elemento di identità col passato, ed è l’assoluta tranquillità di tutti. Si va in vacanza con una serie di indicatori tutti positivi, in un’atmosfera assolutamente distesa. Ma ignorare l’elemento/criterio della precauzione, fondamentale principio della ragione, è un errore soprattutto quando non è solo questione di mesi o ricorrenze, ma siamo davanti a un ottimismo acritico”.
A far scatenare una nuova crisi potrebbe essere la “mutazione genetica” della finanza, legata oggi più che mai a Internet, al 2.0, alla valuta “virtuale” come i Bitcoin: “Nel 2007 l’eccesso di liquidità fu la causa della crisi, con i prestiti subprime e i prestiti Ninja . C’era un eccesso di finanza incontrollata. Rispetto ad allora ci sono due differenze. Quantitativamente: i numeri del 2007 erano eccessivi, adesso sono esplosivi. Qualitativamente: tra i soggetti della finanza è in atto un’incredibile, accelerata, mutazione della specie”.
La finanza batte l’economia reale, la speculazione domina il potere politico e ne condiziona la direzione. E così 10 anni di crisi potrebbero essere passati invano: “Churchill diceva che non c’erano state due guerre mondiali, ma una sola con un lungo armistizio in mezzo. Ecco, secondo me oggi rischiamo una situazione simile”

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