Grillo e Berlusconi fuori? Ma tanto i democrat non la buttano dentro neanche a porta vuota!

Silvio Berlusconi ha tutto l’interesse “personale” a che questo governo rimanga in sella, almeno fino a quando attuerà le sue politiche e, quantomeno, fino alla prossima sentenza! Quindi l’atteggiamento del Pdl nei confronti dell’esecutivo non cambia di una virgola. Tant’é che il Cavaliere si affretta a ribadire il “sostegno leale” ad Enrico Letta sottolineando come questo esecutivo rappresenti “un’occasione epocale per mettere fine alla guerra fredda tra destra e sinistra”. E poi giù una lunga serie di elogi al governo a cui però l’ex premier fa seguire delle richieste ben precise che sanno tanto di “via di fuga” nell’ipotesi, poi non tanto remota, che la situazione giudiziaria del Cavaliere precipiti di botto: la prima riguarda il ‘cavallo di battaglia’ della campagna elettorale e cioé l’eliminazione dell’Imu, la cui momentanea sospensione è solo “una prima mossa” a cui però deve seguire “entro giugno l’abrogazione totale“! Alla soppressione della tassa sulla prima casa si aggiunge un’altra richiesta: mettere in cantiere, sempre prima dell’estate, un altro decreto legge “per rilanciare lo sviluppo in cui si preveda il non aumento dell’Iva, la detassazione delle assunzioni per i giovani e la modifica dei poteri di Equitalia“. Ma tutto è appeso ad un filo, o meglio al giorno in cui il Movimento5stelle si deciderà a sottoporre al voto dell’Aula la proposta di ineleggibilità del Cavaliere in base alla legge del 1957 che la prevede nei confronti di chi “in proprio o in qualità di rappresentante legale risulti titolare di imprese concessionarie”. Quel giorno sarà la prova del nove sulla tenuta delle “larghe intese” e a quel punto tutto dipenderà dal voto dei democrat. Un fatto però è certo. In questi 20 anni Silvio Berlusconi è stato alternativamente leader politico e presidente del Consiglio. Nel 1996 la maggioranza di centrosinistra, pur potendo, non ha ritenuto di dichiararne l’ineleggibilità. Sono passati da allora 17 anni e non si vede la ragione per la quale proprio oggi che Pd e Pdl sono insieme al governo si debba far valere quella norma. Sul tema Berlusconi evita di citare l’esecutivo e con toni sprezzanti bolla come “genio” chi ha pensato di farlo fuori in questo modo ignorando “20 anni di milioni di voti raccolti e tanti Parlamenti che hanno approvato la mia eleggibilità“. Ma il Cavaliere va oltre, è semina magistralmente zizzania quando stigmatizza che anche i 5stelle, come lui, sarebbero a rischio “estinzione” a causa del provvedimento “ammazza-MoVimento” a firma Zanda-Finocchiaro: “Benché si possa dire tutto il peggio su Grillo non bisogna dimenticare che è stato votato da milioni di italiani“. La conclusione per il Cavaliere è una sola: “Il Pd vuole eliminare me e Grillo per correre da solo“. Insomma secondo il leader del Pdl, soltanto liberando il campo dalle squadre avversarie il Pd potrebbe vincere le elezioni, giocando da solo e a porta vuota. Ma il Cavaliere sovrastima i democrat che alle politiche di febbraio sono stati capacia porta vuota, di calciare in tribuna la palla gol del match point e addirittura di perdere una partita già vinta al Quirinale con un autogol al novantesimo dei fantomatici 101! 

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