Funerali all’aperto e in mascherina. Massimo 15 persone, ma con il morto o senza?

di Redazione. Dal 4 maggio potranno essere nuovamente celebrati i funerali, ma solo con i familiari ‘stretti’ (ma non troppo stretti, almeno a due metri di distanza), non più di 15 persone (nel dpcm non si evince se i 15 partecipanti comprendano pure il morto o meno!?), tutti dovranno indossare la mascherina e, comunque, la funzione dovrà svolgersi preferibilmente all’aperto!

Non si potranno, invece, celebrare le messe: si potrà tornare in fabbriche e in uffici, entrare in negozi piccoli e grandi di ogni tipo, andare in parchi e giardini, ma non si potrà partecipare alla Messa domenicale!

Insomma, se il governo aveva già riaperto le librerie perchè l’uomo non può pensare a nutrire solo il corpo al supermercato, ma anche lo spirito in libreria, lasciare ancora chiuse le Chiese è l’ennesima contraddizione che ha stigmatizzato tutta la gestione dell’emergenza pandemia! Evidentemente all’esecutivo gialloRosso preme più lo spirito commerciale di editori e scrittori, che lo Spirito Santo!

E così, al termine della conferenza stampa del premier, arriva in un lampo la forte critica della Cei, che ribadisce l’autonomia della Chiesa. I vescovi mettono nero su bianco il loro malumore  in una nota dal titolo “Il disaccordo dei vescovi”: “I vescovi italiani non possono accettare di vedere compromesso l’esercizio della libertà di culto. Dovrebbe essere chiaro a tutti che l’impegno al servizio verso i poveri, così significativo in questa emergenza, nasce da una fede che deve potersi nutrire alle sue sorgenti, in particolare la vita sacramentale.” affermano. Sono parole che pesano soprattutto per chi, come Conte, ha da sempre cercato un rapporto stretto con il Vaticano e il Papa: “Alla Presidenza del Consiglio e al Comitato tecnico-scientifico si richiama il dovere di distinguere tra la loro responsabilità, dare indicazioni precise di carattere sanitario, e quella della Chiesa, chiamata a organizzare la vita della comunità cristiana, nel rispetto delle misure disposte, ma nella pienezza della propria autonomia”.

Parole che scuotono il premier Conte, che proprio un partito ‘cattolico’ e ‘moderato’, basato sulla rete di parrocchie, associazioni cattoliche e reti di volontariato, aveva in mente di creare, confidando nell’appoggio delle gerarchie ecclesiastiche che quel mondo preordinano.

Difficile che il premier rinunci ad una fetta così enorme di elettorato e siamo certi che, prima di domenica prossima quando sarà ufficiata la Messa domenicale, ci metterà una pezza pur di evitare il suo funerale politico!

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1 Response

  1. massimino ha detto:

    Ma le “task force” non dispongono di calendari? Conte ha detto che i parrucchieri riapriranno il 1 giugno, ma è lunedì! E poi il giorno dopo è il 2 giugno festa della Repubblica…

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