Finito il semestre europeo, farà molto “freddo”!

di Angelo D’Amore. Narcotizzati nelle idee, omologati nel pensiero, castrati nelle speranze, questa e’ la cognizione della stragrande maggioranza degli italiani, espressione dell’appiattimento critico a cui è sottoposta la media dei soggetti pseudopensanti rimasti nel Paese.
L’ashtag dell’estate è:  #80europercontinuareasperare. 
Il lavoro mediatico dello staff del Premier ha prodotto risultati eccellenti. Mentre il Paese affonda – e la Costa Concordia riprende il largo, trascinata come un’isola galleggiante, con la benedizione del suo Capitano Schettino, invitato a nostalgici e “paleolitici” party vip, da una nuova e residuale classe di cafoni arricchiti (chissa’ come – ma non e’ difficile capirlo…) – il Premier continua a proferire ottimismo, a fare la voce grossa, addirittura si fa immortalare al taglio di nastri di autostrade, in vero stile vintage DC. Sembra che in Italia, finite le trasmissioni di approfondimento economico-politico, i problemi scompaiano per poi rispuntare alla meta’ di settembre, quando di ritorno dai luoghi di villeggiatura, messi in rete i vari selfy espressione di una globalizzata solitudine di massa, ci si ritrova a fare i conti con la routine quotidiana, prendendo coscienza che la cinghia è ancora più stretta. Abbiamo pagato tutti piu’ tasse, i servizi sono tra i peggiori di tutti i paesi sviluppati, pardon, indebitati, le occasioni di lavoro, nonostante le fumose campagne propagandistiche, sono soltanto miraggi. Il debito pubblico aumenta, di pari passo all’indebitamento delle famiglie. In tanti, dopo l’estate, perderanno anche quel salvagente rappresentato dalla Cassa integrazione. Ma di che cosa stiamo parlando? A breve la macchina istituzionale si incepperà nuovamente, sulle ingarbugliate e forse inopportune, dato il contesto temporale, riforme costituzionali. 
Il Premier, all’indomani della riabilitazione mediatica e politica del suo finto ma al tempo stesso utile nemico di sempre, Silvio Berlusconi, si sente più forte. Si è gridato al cambiamento per troppo tempo. Ma il pachidermico carrozzone politico è continuato ad essere gestito dai soliti figuranti ed i loro fidi replicanti di apparato. Una terza via c’era, ma da tanti è stata considerata pericolosa per la democrazia e per la stabilità istituzionale. C’era da presiedere il semestre europeo. L’Italia non poteva essere “minata” da irresponsabili sognatori che volevano per davvero cambiare la storia politica del Paese. 
E adesso, la suppostina, quando finirà il semestre europeo e farà molto “freddo”, la dovremmo prendere tutti.

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