Finanziamento pubblico: i partiti non mollano un centesimo,anzi…

di Bianca Maria Catanese. Pare che i partiti, pessimi amministratori dei loro introiti tanto da essere quasi tutti indebitati fino al collo, vedendosi sfuggire di mano il bottino illegalmente acquisito dei rimborsi elettorali, stiano correndo a i ripari… se risponde a verità quanto sotto riportato: “La Casta non muore mai. Il finanziamento pubblico ai partiti è stato abolito. Allora dal Palazzo si danno un gran da fare per trovare una soluzione. Così ecco che arriva una proprosta di legge per portare nelle tasche dei partiti e delle loro fondazioni un bel bottino da 5 milioni di euro. L’obiettivo è quello di costituire un ‘Istituto per la storia politica della Repubblica italiana’, con lo scopo di salvaguardare e valorizzare i documenti storici dei partiti politici. Per il suo lancio si prevede un finanziamento di 4,5 milioni di euro nei primi tre anni. Ai quali si aggiungono 500 mila euro di dotazione iniziale più altri e indefiniti contributi dello stato e di enti pubblici. Tutti d’accordo. La proposta di legge è stata firmata da parlamentari di tutti gli schieramenti. Uomini di Pd, Pdl, Scelta Civica e Sel sono tutti d’accordo sull’Istituto per la storia politica. A gestire i fondi saranno tutte le più grandi fondazioni che alla larga fanno riferimento ai vari partiti del panorama politico. Quelle citatte nel disegno di legge sono: Istituto Luigi Sturzo, la Fondazione istituto Gramsci, la Fondazione Filippo Turati, la Fondazione Luigi Einaudi, la Fondazione Ugo La Malfa e la Fondazione Ugo Spirito”. Insomma sta per nascere, a spese nostre, una maxi-fondazione gestita dalle fondazioni. Sembra un gioco di parole, ma è la realtà della proprosta di legge. “Poltrone e assunzioni. L’Istituto, oltre ad essere finanziato con fondi pubblici, prevede anche un piano di assunzioni. Insomma altre poltrone che si aggiungono a quelle già esistenti. La proposta di legge su questo punto è molto chiara. Nelle strutture dell’Istituto opera personale tecnico e amministrativo dipendente dal medesimo Istituto nonché personale scientifico proveniente da università o altri enti pubblici o privati, nazionali e stranieri, autorizzato a prestare servizio presso l’Istituto sulla base di convenzioni. Il personale scientifico è costituito da professori e da ricercatori che svolgono i propri compiti di ricerca presso le strutture dell’Istituto previa autorizzazione dell’ente di appartenenza. Il conto salato. Infine ecco che arriva il punto più ghiotto: i fondi per l’Istituto. Per la costituzione dell’Istituto e l’avvio delle sue attività è previsto un finanziamento statale di importo pari a 1,5 milioni di euro per ciascun anno del primo triennio di funzionamento. In aggiunta ad esso, all’Istituto è attribuito, nel primo anno di funzionamento, un fondo iniziale di avviamento dell’importo di 500.000 euro”. In tempi di crisi si può rinunciare a tutto, ma no ad un Istituto per la storia politica italiana. Ecco vedete come sono bravi ad inventare leggi e leggine per fregare il popolo italiano? Se è vera la notizia, chi saranno i personaggi politici che ne denunceranno la truffa?

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