Feltri fa i conti in tasca a Bergoglio: “La Chiesa va a sinistra e i fedeli non versano più l’obolo domenicale”.

di Vittorio Feltri. Ultimi dati allarmanti per la Chiesa che insiste nel perseguire una politica allineata a quella della sinistra più vieta e conformista.

Le offerte dei fedeli di risulta, cioè i pochi rimasti dopo lustri di calo impressionante, si sono dimezzate in pochi anni. Ai tempi in cui il reddito nazionale era esiguo, inferiore a quello attuale, le cassette d’elemosina si riempivano perché i cristiani erano in sintonia con le prediche del clero, perciò elargivano alla parrocchia quanto più denaro potessero. Lo facevano volentieri, con convinzione, sicuri che i preti utilizzavano i fondi raccolti per andare in soccorso della gente bisognosa o comunque a scopo sociale. Per esempio, onde finanziare gli oratori, ottimi centri di aggregazione giovanile nei quali, perfino io, ateo irriducibile, ho trascorso in letizia l’infanzia e l’adolescenza ricevendo una educazione superiore a quella scolastica.

Inoltre, per esperienza personale, sono in grado di testimoniare che quasi tutte le organizzazioni dedite al volontariato erano guidate con grande slancio da sacerdoti pieni di sacro fuoco.

Nessuno osava dubitare che costoro agissero per interesse personale o in appoggio di un partito o contro un altro. La fiducia nella Chiesa era totale, fuori discussione. Anche i comunisti più incalliti non negavano la nobile funzione di prevosti e curati, tutti impegnati a compiere del bene.

Poi il clima nel Paese è mutato, si è inacidito, sono nate fazioni in lotta aspra, le quali, oltre a combattersi, si odiano sostenendo opinioni inconciliabili. E coloro che indossano l’abito talare, anziché perseguire obiettivi di pace, si sono schierati: chi è per la difesa strenua della tradizione cattolica e chi, invece, sicuramente in buona fede, è per l’accoglienza indiscriminata degli immigrati e la loro integrazione, e favorisce una sorta di commistione tra cristiani e musulmani al grido: “Siamo tutti fratelli”. Fatalmente i rapporti tra i primi ed i secondi si sono avvelenati, producendo a volte scontri o almeno polemiche difficili da sedare con pacati scambi di vedute.

L’ala conservatrice è disgustata dal comportamento dei preti che consentono ai frequentatori dei luoghi di culto di cantare “Bella ciao”, mentre l’ala progressista appoggia l’idea di abolire il presepio negli asili e nelle scuole in omaggio a chi professa la religione islamica. Tra i litiganti non c’è verso di trovare un accordo, cosicché molta gente si è allontanata dalle parrocchie e non versa più l’obolo domenicale a sostegno delle attività ecclesiastiche collaterali. Risultato: le donazioni si sono smezzate, come si è smezzata la moltitudine dei devoti. Cari sacerdoti, datevi una regolata.

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1 Response

  1. Giacomo-TO ha detto:

    Una lettura edificante è la Populorum Progressio del grandissimo PaoloVI°. Paolo VI° disse chiaro “il fumo di satana è entrato nella Chiesa”.
    E’ giusto rispettare tutte le religioni, è meno giusto mettere al 2°posto la cattolica per altre, a questo punto il cattolico giustamente si disgusta. Non spetta a me dare giudizi sull’attuale papa, dico solo che mi sconcertano certi suoi comportamenti e certe sue impostazioni teologico \ dottrinali. Che DIO ce la mandi buona, la Chiesa cattolica ne ha un enorme bisogno.

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