Fate l’amore, e fatelo fino alla fine del mondo.

di Federico Taddia. Fate l’amore, e fatelo fino alla fine del mondo. Mentre un sondaggio svela che l’ultimo desiderio più gettonato dal 37% delle donne e dal 42% degli uomini italiani prima di una ipotetica estinzione sarebbe il tradimento del proprio partner, dagli Usa arriva l’invito a partecipare ad una maratona di orgasmo planetario. In onore dei Maya e in una sorta di rito di purificazione della coscienza collettiva. L’idea è di Donna Sheehan, 83 anni, e Paul Refell, 62 anni, coppia di evoluzionisti e pacifisti di San Francisco che nel 2006 ha lanciato il “Global Orgasm” per la pace: un giorno e un ora su cui sincronizzare le proprie effusioni amorose, preliminari compresi, per indurre cambiamenti positivi nel campo energetico della Terra spigionando uno tsunami di piacere. “La profezia dell’Apocalisse sta terrorizzando milioni di persone e questo sta generando forze estremamente negative” – spiega Donna – “E’ quindi essenziale contrastare questo pericoloso flusso, e per farlo serve la potenza emotiva sprigionata dall’orgasmo, che rimane uno dei nostri regali biologici più belli grazie alla sua capacità di creare fiducia e intimità”. Le regole per dare il proprio contributo sono semplici: si parte il 21 alle 00:00 di Greenwitch, e per 24 ore ognuno potrà scegliere il momento di farlo, con la persona con cui si ha più sintonia e complicità. “In mancanza di un partner si può fare l’amore con se stessi” – suggerisce Donna – “L’importante è concentrarsi durante l’atto sulla pace, la coesione e l’armonia globale. Il 21 dicembre 2012 coincide comunque con la fine di un tempo, ed è sempre un momento di cambiamento a cui bisogna arrivare pronti”. Fino ad oggi i due eccentrici e arzilli militanti del “facciamolo a fin di bene” assicurano che sono state decine di milioni le persone coinvolte nelle varie edizioni, anche se non è stato ovviamente possibile verificare né il numero e né la concomitanza, e per quest’ultima edizione pensano che il coinvolgimento sarà ancora maggiore. “Ormai siamo anziani, ma daremo sicuramente il nostro contributo” – confessa Donna. “Sempre meglio che fare la fine di quelli che si chiudono in casa o dentro ad un bunker pieni di scorte sperando di essere gli unici a sopravvivere per poter cosi mangiare i loro tristi polli surgelati”. Nell’attesa Paul e la moglie continuano a tenere decine di corsi sul corteggiamento e la sessualità, e in particolare sulle tecniche utili ai maschi per gestire il trauma da rifiuto. Come dire: un “No” in fondo… non è mai la fine del mondo.

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