Fare la Mamma è sempre più difficile, soprattutto nel Sud Italia.

Domenica prossima, il 13 maggio, è la Festa della Mamma. Un festa che celebra un ‘mestiere’ già difficile e complicato di per sé ma che, come emerge dal recente rapporto “Le Equilibriste. La maternità in Italia” di Save the Children, risulta essere più faticoso al sud che al nord Italia.

Infatti, hanno la vita più facile le mamme che vivono nelle province autonome di Bolzano e Treno, mentre è più difficile per quelle residenti in Campania. È un quadro per niente roseo il ritratto disegnato dai dati dell’organizzazione: le mamme italiane hanno sempre più difficoltà nel bilanciare carichi familiari e vita lavorativa, decidono di diventare madri sempre più tardi (l’Italia è in vetta alla classifica europea per anzianità delle donne al primo parto con una media di 31 anni) e rinunciano sempre più spesso alla carriera professionale quando si tratta di dover scegliere tra lavoro e impegni familiari (il 37% delle donne tra i 25 e i 49 anni con almeno un figlio risulta inattiva). In Italia inoltre c’è una scarsa o inesistente rete per la prima infanzia e poco sostegno per le donne che decidono di diventare madri, sebbene nel paese la denatalità abbia toccato un nuovo record, registrando la nona diminuzione consecutiva dal 2008; le mamme italiane infatti hanno pochi figli, con un numero medio per donna pari oggi a 1,34. Il tasso di disoccupazione delle donne, e in particolare delle madri, è tra i più alti in Europa, con discriminazioni radicate nel mondo del lavoro, forte squilibrio nei carichi familiari tra madri e padri, poche possibilità di conciliare gli impegni domestici con il lavoro. Negli anni, la classifica delle regioni non subisce delle variazioni sostanziali, con le Province autonome di Bolzano e Trento rispettivamente al primo e secondo posto seguite da Valle D’Aosta (3° posto), Emilia-Romagna (4°), Friuli-Venezia Giulia (5°) e Piemonte (6°). Bolzano e Trento non solo conservano negli anni il primato, ma registrano miglioramenti. Emblematico, al contrario, il caso dell’Emilia-Romagna che passa dalla prima posizione nel 2008 alla quarta nel 2018. Tra le regioni del Mezzogiorno fanalino di coda della classifica, la Campania risulta peggiore regione “mother friendly” e perde due posizioni rispetto al 2008, preceduta da Sicilia (20° posto), Calabria (che pur attestandosi al 19° posto guadagna due posizioni rispetto al 2008), Puglia (18°) e Basilicata (17°).

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