E dopo i matrimoni gay, sarà riconosciuta anche la poligamia?

Almeno per un girono, le buche e il traffico di Roma, le discariche, il degrado, il deficit delle casse comunali e i mille altri problemi che affliggono la Capitale d’Italia possono pure aspettare! E così, sabato mattina in Campidoglio, 16 coppie omosessuali hanno visto riconosciuto il loro matrimonio. Il sindaco di Roma, emulando il suo collega di Milano, con tanto di fascia tricolore in pectore, ha personalmente trascritto le nozze contratte all’estero di 10 donne e 22 uomini dello stesso sesso.
I vari sposi, quasi tutti con figli al seguito, si sono presentati al banchetto del sindaco per la trascrizione e per il rilascio dell’atto di matrimonio. Dopo la firma, il primo cittadino ha chiesto loro di scattare insieme una foto per “ricordare un momento importante per la città di Roma”. Ma per l’attuale legge italiana, tutto ciò non è ammissibile, in quanto la firma di un sindaco non può sostituire la legge e, quindi quell’atto, non ha alcun valore giuridico, ma rappresenta soltanto una scelta ideologica, una provocazione che stigmatizza una divergenza di vedute tra Stato centrale e sindaci d’Italia! Laddove il premier preferisce la tv dell’alleato di governo per annunciare il bonus bebè di 80 euro in una trasmissione televisiva della domenica… live e dall’altra un suo sindaco, suo in quanto dello stesso partito, riconosce i matrimoni gay in una sede istituzionale qual’è il Campidoglio! La vita della città e dell’intero Paese chiamerebbe a ben altre urgenze. C’è un bene collettivo da promuovere e tutelare ad ogni costo, specialmente in questo tempo di crisi morale ed economica: la famiglia. Una provocazione come quella dei sindaci resta soltanto una bandiera ideologica da sventoalre per raccogliere qualche consenso elettorale in più. Una ferita alla città e alla legge, che non serve a niente e a nessuno. E se tanto mi da tanto, c’è da aspettarsi che il prossimo passo dei sindaci ‘progressisti’ che hanno “trasgredito” la legge italiana trascrivendo all’Anagrafe i matrimoni tra persone dello stesso sesso, sarà quello di farsi promotori della certificazione dei “matrimoni poligami”. In Italia, infatti, il numero di musulmani è in continua crescita e non è certo un mistero che per la loro religione la poligamia è un fatto normale. E allora perché non garantire anche questo diritto?

IL NIET DELLA PREFETTURA. Il Prefetto ha inviato al Campidoglio una richiesta formale di cancellazione degli atti di trascrizione di 16 nozze gay firmati sabato dallo stesso sindaco Marino. Il Prefetto nella richiesta non ha indicato un tempo massimo per la cancellazione chiedendo che ciò comunque avvenga in tempi rapidi. Se il sindaco di Roma non ottempererà all’invito formale della Prefettura, seguirà l’attivazione dell’iter di annullamento delle trascrizioni. Sabato, subito dopo la firma degli atti in Campidoglio, il Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro aveva chiesto informalmente al sindaco di recedere e cancellare le registrazioni. Oggi ha inviato la richiesta scritta.
IL COMMENTO. di Melinda Santilli. D’accordo che l’opinione è sacrosanta e si deve rispettare, ma questo è un post intelligente per caso? Il paese ha i suoi problemi economici, legali e sociali e il riconoscimento della comunità LGBT (di cui sono fieramente parte) e dei suoi diritti è uno di questi. Sveglia bigotti, che vi piaccia o no siamo cittadini tanto quanto voi eterocattolici stile Mulino Bianco e non possiamo sempre e solo avere doveri: è giusto consentirci di sposarci, avere/adottare figli e tutelarci. E per quanto riguarda la poligamia, che male ci sarebbe? L’amore è amore e quando due o più persone adulte si amano e sono consenzienti non c’è niente di male. L’istituzione eterosessuale monogama della famiglia è un’invenzione nata con la chiesa cattolica, che niente ha a che vedere con la politica, con i diritti delle persone e con la loro felicità. Svegliatevi!

You may also like...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *