…e allora senza scontrino e senza fattura, meglio niente.

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Il fisco, le tasse più alte del mondo e un’evasione da record sono gli argomenti all’ordine del giorno. Temi fondamentali per la vita sociale ed economica di un Paese civile e democratico, punti fondamentali per mantenere l’ordine e la giustizia sociale. Non è più sostenibile che le tasse in Italia le paghino sempre i soliti noti che tra l’altro rappresentano la parte economicamente più debole dell’intera popolazione, quando chi incassa milioni di euro al mese evade, elude il fisco ed esporta ingenti capitali oltralpe nei cosiddetti paradisi fiscali. In uno Stato di diritto deve essere ribadito forte e chiaro il concetto che le tasse è giusto pagarle, ma che devono pagarle tutti in misura direttamente proporzionale ai propri guadagni. E proprio su tasse e fisco si giocherà la sopravvivenza di questa legislatura e il futuro del Paese.
Il leader del centrodestra è stato condannato e messo agli arresti per frode fiscale, pur dichiarando la sua assoluta innocenza e ribadendo di essere uno dei maggiori contribuenti italiani in quanto a tasse versate all’erario. Interdetto dai dai pubblici uffici e impossibilitato dal rappresentare in prima persona nel Parlamento italiano quei dieci milioni di elettori che lo hanno votato, costituisce – comunque la si pensi – un problema di democrazia, di libertà e di rappresentanza politica.
L’ex responsabile economico del Pd e attuale viceministro dell’Economia ha lasciato tutti a bocca aperta quando ha detto che esiste “un’evasione di sopravvivenza”, nel senso che fanno bene i tanti che per tirare a campare sono costretti dalla crisi e dalla pressione fiscale troppo elevata ad evadere le tasse.
E nel fine settimana controlli a tappeto e maxi operazione degli ispettori dell’Agenzia delle Entrate con un centinaio di controlli in locali, bar e stabilimenti di note località balneari, tra le quali Capri, Portofino, Portocervo.
Insomma, il problema c’è, esiste. Ed è un problema culturale, quello del fisco e delle tasse, alla stessa stregua dell’omertà mafiosa, dell’abusivismo edilizio, delle raccomandazioni e delle mazzette a gogo, del nepotismo, del non fermarsi con la macchina davanti alle strisce quando attraversa un pedone e del buttare cartacce in terra. L’evasione fiscale è uno di quei mali endemici che attanagliano il Belpaese fino a renderlo brutto, incivile, ingiusto e invivibile. Non c’è bisogno di altre leggi, di altri provvedimenti perché ne abbiamo fin troppi. Sarebbe sufficiente attuare e far rispettare le normative vigenti. Quel che occorre, invece, cambiare con rapidità ed estrema urgenza è la mentalità, la cultura, il welfare. Bisogna raggiungere quel rispetto per gli altri e per il proprio Paese che purtroppo è ancora sconosciuto ai più. Gli anni passano, il debito pubblico avanza, la crisi ci sta mangiando vivi. Non c’è più tempo da perdere in commissioni e saggi. Rischiamo di sprofondare nel sommerso, nell’evasione, nella voragine scavata – dichiarazione infedele, dopo dichiarazione infedele – dai furbetti del 730, quelli del “facciamo in nero, altrimenti non facciamo niente”! E allora senza scontrino e senza fattura, meglio niente.

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