Due anni di governo Renzi. Sembra ieri che non l’abbiamo votato!

Oggi c’è tanta carne al fuoco: dalle unioni civili all’invasione degli extracomunitari, dalle elezioni amministrative al referendum costituzionale, dal debito pubblico che sale al pil che s’ammoscia, dall’assenteismo nella ‘città dei fiori’ alla retata ambrosiana! Stiamo con un piede nell’euro
e con l’altro nella fossa e non sappiamo se temere di più gli attentati dell’Isis o quelli il governo perpetra ogni giorno a pensioni, sanità, scuola e welfare in generale. I nostri giovani non trovano lavoro né da diplomati, nè da laureati. I nostri vecchi e i nostri bambini non hanno alcun tipo di assistenza. I lavoratori dipendenti sono sottopagati, licenziabili senza giusta causa e pensionabili con quattro soldi solo dopo i 67 anni di età, speranza di vita permettendo. L’Italia – che ci dicono fuori dal tunnel della crisi – cresce meno di tutti i Paesi dell’eurozona e le tasse, checchè ne dica il governo, aumentano anche dopo il funerale della Tasi prima casa, più grottesco di quello dei Casamonica. Ma soprattutto oggi sono “due anni”  li stiamo contando sulla nostra pelle – che in Italia governa un premier non eletto dal popolo sovrano, un “premier senza voto” che dice, dice, ma che poi non fa niente, se non tagliare i diritti dei cittadini e mantenere i privilegi della casta! E’ vero che siamo sopravvissuti a due conflitti mondiali, alle brigate rosse, a mani pulite, a terremoti, alluvioni e al berlusconismo. Ma sopravvivere anche al renzismo sarà cosa assai più ardua.

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