Draghi: “Il Pnrr fallirà senza uomini disinteressati pronti a faticare e a sacrificarsi per il bene comune”.

di Redazione. “Sbaglieremmo tutti a pensare che il Piano nazionale di ripresa e resilienza sia solo un insieme di progetti, tanto necessari quanto ambiziosi, di numeri, obiettivi e scadenze. Metteteci dentro le vite degli italiani, le attese di chi ha sofferto la pandemia, l’aspirazione delle famiglie, le giuste rivendicazoni di chi non ha un lavoro o di chi ha dovuto chiudere la propria territori, l’ansia dei territori svantaggiati, la consapevolezza che l’ambiente va tutelato. Nell’insieme dei programmi c’è il destino del Paese, la sua credibilità”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, presentando il Pnrr alla Camera dei deputati.  Aggiungendo un monito a tutte le forze politiche: ritardi e inefficienze  del Pnrr “peseranno sulle nostre vite e forse non ci sarà la possibilità di rimediare”.

Citando De Gasperi, ha aggiunto che “l’opera di rinnovamento fallirà, se in tutte le categorie, in tutti i centri non sorgeranno degli uomini disinteressati pronti a faticare e a sacrificarsi per il bene comune”. 

Draghi ha ribadito l’entità della manovra, che mette sul tavolo circa 248 miliardi di euro. A cui si aggiungono altri 13 miliardi resi disponibili dal programma React-Eu che, come previsto dalla normativa Ue, vengono spese negli anni 2021-2023. La quota dei progetti verdi è pari al 40 per cento del totale. Quella dei progetti digitali il 27 per cento, come indicato dalle regole che abbiamo deciso in Europa.

Tre gli obiettivi principali ricordati dal premier: “Il primo, con un orizzonte temporale ravvicinato, risiede nel riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica. La pandemia ci ha colpito più dei nostri vicini europei. Abbiamo raggiunto il numero di quasi 120.000 morti per il Covid-19, a cui si aggiungono i tanti mai registrati. Nel 2020 il Pil – dice il presidente del Consiglio – è caduto dell’8,9 per cento, l’occupazione è scesa del 2,8 per cento, ma il crollo delle ore lavorate è stato dell’11 per cento, il che dà la misura della gravità della crisi”.

£I giovani e le donne hanno – sottolinea Draghi – sofferto un calo di occupazione molto superiore alla media, particolarmente nel caso dei giovani nella fascia di età 15-24 anni. Le misure di sostegno all’occupazione e ai redditi dei lavoratori hanno notevolmente attutito l’impatto sociale della pandemia. Tuttavia, l’impatto si è sentito soprattutto sulle fasce più deboli della popolazione”.

Tra il 2005 e il 2019, il numero di persone sotto la soglia di povertà assoluta è salito dal 3,3 al 7,7 per cento, per poi aumentare fino al 9,4 per cento nel 2020. Ancora una volta ad essere particolarmente colpiti sono stati donne e giovani e ancora una volta soprattutto nel Mezzogiorno.
 
Entro il primo semestre 2021 dovrebbe essere messa a punto la Strategia nazionale per la parità di genere 2021-2026. L’altra disparità da colmare è quella tra Nord-Sud e al Sud andrà più del 50% dei fondi per le infrastrutture (si parla tra le altre cose dell’Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria)

Nel Pnrr “è previsto un significativo incremento delle prestazioni un’assistenza domiciliare. Fino a prendere in carico entro il 2026 il 10% delle persone sopra i 65 anni che necessitano di assistenza oltre alle persone affette da patologia cronica”, sottolinea il premier Mario Draghi alla Camera.

Un capitolo fondamentale su cui soffermato Draghi è poi quello delle riforme:  pubblica amministrazione, giustizia, semplificazione della legislazione e promozione della concorrenza. 

La riforma della PA dovrà intervenire su quattro ambiti principali: assunzioni e concorsi, mediante una razionalizzazione delle procedure di assunzione e una programmazione degli organici mirata a fornire servizi efficienti a imprese e cittadini. Buona amministrazione, grazie a una semplificazione del quadro normativo e procedurale. Rafforzamento delle competenze, tramite una revisione dei percorsi di carriera, la formazione continua del personale e lo sviluppo professionale. La digitalizzazione, con investimenti in tecnologia, la creazione di unità dedicate alle semplificazione dei processi e la riorganizzazione degli uffici.

“E’ con la fiducia che questo appello allo spirito repubblicano verrà ascoltato, e che si tradurrà nella costruzione del nostro futuro, che presento oggi questo Piano al Parlamento”. Così il premier Mario Draghi ha concluso la presentazione del Pnrr alla Camera dei deputati.

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