Draghi ad Amatrice a cinque anni dal terremoto.

di Attilio Runello. Il presidente del consiglio Draghi è andato ad Amatrice per i cinque anni di ricorrenza dal terremoto.

Amatrice, dopo 7 mesi le prime 25 "casette": scoppia la protesta dei terremotatiAd Amatrice non è stato ricostruito quasi nulla. Le persone vivono nei moduli abitativi e probabilmente vi rimarranno ancora per degli anni.

Hanno visto Renzi, Gentiloni, Conte e ora Draghi. Naturalmente non è mancato Zingaretti.Immagine

Il commissario per la ricostruzione Legnini afferma che finalmente si è riusciti a semplificare l’iter burocratico e si è riusciti ad approvare molte domande.
Sembra però che manchino le ditte per portare avanti i lavori.
Inoltre è scoppiato lo scandalo delle pietre storiche che dovevano essere riutilizzate per la ricostruzione. In parte sono sparite.
Gli architetti promettono che si cercherà di ricostruire come era prima.
Le persone dei comuni colpiti intanto vivono nelle casette, moduli abitativi forniti a distanza di circa due anni dal terremoto e dopo numerosi scandali. Infatti si era proposto di riutilizzare i moduli del terremoto del 1996, rimasti inutilizzati. Ma non se ne era fatto nulla. Anche la regione Lombardia aveva proposto l’invio di moduli abitativi dell’expo 2015.  Ma aveva ricevuto un rifiuto. Bisognava far lavorare le imprese della zona.
E cosi’ molti sfollati sono rimasti  negli alberghi della costa a spese dello stato, o meglio con soldi dell’unione europea, che cosi’ sono stati spesi: circa quattro miliardi.
Nel frattempo sono stati stanziati altri cinque miliardi per la ricostruzione di circa ventimila alloggi. Sembra che dodicimila siano già stati ricostruiti. Ma in totale quelli da ricostruire sono ottantamila. Per non parlare di strade e servizi.
Forse è nulla rispetto a quello che stanno soffrendo gli afgani dopo l’occupazione dei talebani. Ma serve anche a farci capire che l’accoglienza che potremo offrire loro è un permesso di soggiorno e una sistemazione in un centro di accoglienza nella fase iniziale.

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