Giallo-verde. Giallo-rosso. L’Italia è ferma al semaforo.

di Redazione. La crisi di governo aperta da Matteo Salvini ci riporta indietro al 4 marzo 2018 allorquando, subito dopo il voto, erano possibili tutte le ipotesi sia per formare un esecutivo che per tornare alle urne. E oggi che il paese ha urgente bisogno di fare sul serio e di andare avanti, ‘lorsignori’ si mettono a perdere tempo con il gioco dell’oca: tornano indietro di parecchie caselle, con la casella giallo-verde che sembra non essere più disponibile e quella giallo-rossa che appare la più probabile per un governo di legislatura.

Insomma, oggi i tempi sembrerebbero maturi per la formazione di un governo M5s-Pd!

Graziano Delrio è arrivato a rilanciare l’idea del contratto di governo alla tedesca come base di un governissimo con il Movimento 5 Stelle. E ha assicurato che vi sono diversi temi su cui le due forze convergono: dal lavoro al taglio del cuneo fiscale, dal salario minimo alle politiche ambientali.

Un’intesa verso cui continua a spingere l’ex premier Matteo Renzi: “Noi siamo pronti a un governo istituzionale per salvare le famiglie dall’aumento dell’Iva e per evitare che l’Italia sia isolata in Europa”.

E sul probabile esecutivo giallo-rosso ormai non tentenna più neppure Nicola Zingaretti. “Se ci sarà la crisi – ha dichiarato il segretario dem – il Pd rinuncerà alle urne solo a beneficio di un accordo di governo di ampio respiro, capace di reggere per il prosieguo della legislatura”… con la benedizione di Romano Prodi, Walter Veltroni e Massimo D’Alema!

Ma a questo punto corre d’obbligo la metafora del semaforo: se con il governo “giallo-verde” l’Italia non è mai ripartita, con quello “giallo-rosso” rischia di fermarsi per sempre!

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