Disoccupazione, stipendi da fame e il 46% delle pensioni sotto i mille euro!

Gli italiani hanno ripreso l’anno nuovo mettendosi in coda agli sportelli di banca e posta con in mano un fascio di bollette e di modelli F24. Ma “loro” fanno finta di niente, anzi, vanno dicendo a destra e manca che in Italia la pressione fiscale nel 2013 è diminuita e che nel 2014, ovvero già da quaest’anno, diminuirà ulteriormente. Tutte balle! Una colossale valanga di bugie, sia dal punto di vista aritmetico che contabile, che impatta rovinosamente con la realtà quotidiana fatta di tasse vecchie e nuove che cambiano solo di nome e con cui ciascuna famiglia si appresta a fare i conti, ovviamente conti salatissimi!
Nel 2012, si trova in condizione di povertà relativa il 12,7% delle famiglie residenti in Italia e il 15,8% degli individui. Si tratta dei valori più alti dal 1997, anno di inizio della serie storica. È quanto emerge dal Rapporto sulla coesione sociale di Istat, Inps e ministero del Lavoro, che si riferisce a dati del 2012. «I poveri in senso assoluto sono raddoppiati dal 2005 e triplicati nelle regioni del Nord (dal 2,5% al 6,4%)», si legge ancora nel rapporto. Posto fisso sempre più un miraggio, soprattutto per i giovani: «il numero medio di lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato nel 2013 è diminuito rispetto all’anno precedente (-1,3%). Il fenomeno ha riguardato soprattutto i lavoratori gli under30, diminuiti del 9,4%».
Nel 2012 la retribuzione mensile netta è di 1.304 euro per i lavoratori italiani e di 968 per gli stranieri. Rispetto al 2011, il salario «è rimasto quasi stabile per gli italiani (4 euro in più) mentre risulta in calo di 18 euro per gli stranieri». Negli ultimi 5 anni a pagare la crisi economica in termini di perdita di posti di lavoro sono stati soprattutto gli under 24: il tasso di occupazione per la classe di età 15-24, ha perso infatti, dal 2008 ad oggi circa 5,8 punti percentuali, passando dal 24,4% al 18,6%.
Nel 2012 gli occupati erano 22 milioni 899 mila, 69 mila in meno rispetto alla media del 2011. Il tasso di occupazione della popolazione 20-64 è pressochè stabile da qualche anno (61% nel 2012, 61,2% nel 2011), ma è sceso di due punti percentuali dal 2008. Gli occupati a tempo determinato sono 2 milioni 375mila, il 13,8% dei lavoratori dipendenti. Si tratta in gran parte di giovani e donne. Gli occupati part-time sono invece 3 milioni 906 mila, il 17,1% dell’occupazione complessiva.
Quasi un pensionato su due, il 46,3%, ha un reddito da pensione inferiore ai 1.000 euro lordi al mese; il 38,6% ne percepisce uno tra 1.000 e 2.000 euro. In totale, dunque, l’84,9% ha redditi pensionistici inferiori ai 2.000 euro lordi. Solo il 15,1% supera i 2.000 euro.

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