Diana Bacosi, campionessa olimpica di Tiro al volo (skeet).

di Alberto Sigona. Ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro 2016 fu l’unica donna azzurra a vincere l’Oro. Quindi ai Mondiali 2019 di Lonato avrebbe conquistato un’altra splendida vittoria. Ed alle prossime Olimpiadi di Tokyo sarà ancora fra le grandi favorite per salire sul gradino più alto del podio. Stiamo parlando di Diana Bacosi. Noi l’abbiamo intervistata per Freeskipper Italia.

La prima cosa che mi viene in mente quando guardo le gare di Tiro è: ma come fanno gli atleti a gestire l’emozione ed a rimanere concentrati al 100% in una disciplina dove può bastare un battito di ciglia per far deviare un colpo e gettare alle ortiche anni ed anni di allenamenti estenuanti?

Siamo pienamente coscienti che un battito di ciglia, condizioni atmosferiche e soprattutto la nostra mente possano mandare in fumo anni di lavoro, ma lavoriamo costantemente su di noi e sulla nostra preparazione per non farci condizionare, o almeno ci proviamo.

Il controllo dello stato emotivo dev’essere innato o si può apprendere col trascorrere degli anni?

Si apprende con gli anni, imparando a conoscere il nostro IO più profondo. D’altronde il nostro è uno sport solitario dove siamo contro noi stessi.

Oltre alla mente occorre allenare anche il fisico, immagino… In che modo?

Ognuno ha la sua preparazione personale grazie al costante contributo del Dott. Fabio Partigiani che ci monitora tutto l’anno stilando appositi programmi per ogni atleta.

Tu come ti sei avvicinata a questo sport?

Io mi sono avvicinata a questo sport grazie a babbo Lao. Appassionato cacciatore e amante della natura e dello sport.

Come sei entrata nell’Esercito (di cui oggi sei Caporal Maggiore Capo) e nel suo ambito sportivo?

Sono entrata tramite concorso pubblico di arruolamento nella forza armata. Adesso le cose sono cambiate. Ci sono concorsi solo ed esclusivamente per atleti. Il “centro sportivo olimpico” dell’ Esercito ci sta sempre accanto, ci fornisce tutti i materiali e le attrezzature da noi richieste, inoltre c’è tutto uno staff che si occupa di ogni singola nostra esigenza, dall’amministrativa alla sportiva.

Ai Giochi di Rio de Janeiro di 5 anni fa tu conquistasti uno splendido Oro. Ma te lo saresti aspettato? In proposito hai qualche aneddoto o retroscena da raccontarci ?

5 anni fa non mi sarei aspettata di conquistare l’Oro, ma sapevo e sentivo che avrei fatto medaglia. Ero in gran forma anche se l’agitazione per la prima Olimpiade c’era e vivevo alti e bassi.
La sera prima della gara, in una delle mie tanti notti insonni ho parlato con me stessa… mi sono detta che avevo fatto tutto per essere lì, che meritavo di essere lì a giocarmi la vetta olimpica, il sogno di ogni atleta, e non avevo nessun rammarico. Poi vada come vada … a volte si vince a volte si perde… ma io ero lì!

Alle prossime Olimpiadi, a Dio piacendo, sarai ancora fra le favorite. Chi sono le avversarie più temibili?

Sicuramente le americane sono molto forti e possono vantare una scuola ed un’organizzazione notevoli.

Il rinvio di un anno dei Giochi ti ha pesato?

Il rinvio dei Giochi mi ha pesato notevolmente… ero pronta e determinata! Poi la pandemia ha sconvolto tutto…mi ha cambiata, e adesso guardo la vita sotto altri punti di vista.

Di cosa ti occupi durante il tempo libero?

Durante il tempo libero mi occupo di mio figlio, dei miei genitori, di mia sorella. Mi godo la mia splendida famiglia.

Quali sono i tuoi idoli sportivi?

Al primo posto metto il grande Ibrahimovic. Poi Djokovic e Francesco Totti.

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